Da giugno 2002 a febbraio 2003 la Comunità di Sant'Egidio ha inviato in Madagascar alcuni carichi di medicinali per sostenere l'orfanotrofio
di Fianarantsoa e la casa famiglia di Saint Maurice ad Antananarivo.
La situazione
Dalla metà di dicembre 2001 fino alla fine di giugno 2002, il Madagascar è stato scosso da una crisi politica dovuta ai controversi risultati delle elezioni politiche del dicembre 2001. L'economia del Paese è stata paralizzata per sei mesi.
Il riso, principale sostentamento della popolazione malgascia, (peraltro importato in parte dall'India poiché la produzione nazionale è insufficiente al fabbisogno interno) scarseggiava e il costo era notevolmente aumentato; i legumi e gli altri prodotti agricoli coltivati nella zona degli Altopiani Centrali non potevano raggiungere le altre regioni del Paese. Lo stesso è accaduto per molti altri generi di prima necessità, tra cui soprattutto i farmaci.
La gravità della situazione è ben esemplificata dal fatto che una semplice epidemia di influenza ha fatto migliaia di vittime. Tra questi moltissimi i bambini. La condizione dell'infanzia, in questo periodo di crisi economica e alimentare, è diventata particolarmente difficile. Si è calcolato (dati PAM giugno 2002) che circa 35.000 bambini malgasci abbiano sofferto per la malnutrizione.
Ora la " crisi " è finita e la situazione politica del paese è relativamente calma. Ma quella economica resta disastrosa, anche perché, nei mesi di gennaio e di febbraio, i cicloni hanno portato acqua e danni.
L'intervento della Comunità
Uno dei fattori che ha aggravato la crisi politica ed economica del Madagascar è stato l'isolamento. Solo nel giugno 2002 è stato possibile inviare i primi aiuti.
La Comunità è intervenuta subito, per far arrivare medicinali all'Orphelinat Catholique di Fianarantsoa, una città dell'altopiano (1600 mt) che si trova a circa 500 Km dalla Capitale.
L'orfanotrofio, costruito dalle Suore Nazarene, è uno dei più grandi dell'Isola. Ospita circa 400 bambini, in gran parte neonati. Oltre a quelli affidati dalle autorità civili, tanti sono stati abbandonati all'ingresso dell'Istituto da madri troppo povere per poterli mantenere.
Mentre il numero dei bambini cresceva rapidamente, anche per gli effetti della crisi, le scorte sia alimentari che di farmaci si esaurivano.
Le prime medicine ( vitamine - antibiotici - antimalarici etc. e medicine specifiche per i neonati ) sono arrivate dalla Germania, grazie all'impegno delle Comunità tedesche e al sostegno di Action Medeor, nel mese di giugno, con i primi voli ripristinati dopo la crisi.
La Comunità di Antananarivo ha aiutato a far giungere le medicine a destinazione, aiutando a risolvere i problemi burocratici e di trasporto.
Grazie alle medicine si sono potuti curare i bambini più debilitati e prevenire il contagio dell'epidemia influenzale che nel mese di agosto ha fatto circa 1000 morti solo nella provincia di Fianarantsoa.
All'inizio del mese di febbraio un altro carico di medicine è giunto in Madagascar, destinato, oltre che a Fianarantsoa, alla casa famiglia per il figli delle detenute del carcere di Antananarivo gestita dalle suore di Saint Maurice.
La casa ospita alcune decine di bambini che, altrimenti, sarebbero costretti a rimanere in carcere con le madri. Qui invece vanno a scuola, mangiano almeno due volte al giorno, ricevono vestiti e il materiale scolastico.
Il sostegno della Comunità al Madagascar arriva anche attraverso le adozioni a distanza - in diversi istituti di religiosi di varie città del paese- che riguarda oltre 200 bambini.
A questi vanno aggiunti i disabili del Foyer di Tanjomoha a Vohipeno nel sud del Madagascar, adottiati dal movimento de "Gli Amici" .
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