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Peace is the future

 
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8 Settembre 2014 09:30 | Thomas More, Campus Carolus, Aula 109

Il credente è un uomo di amicizia



Epiphanios


Vescovo ortodosso, Chiesa Copta

La maggior parte delle persone pensa che amicizia significhi solo fedeltà. Tuttavia, nel Cristianesimo ha sempre avuto un significato più grande e più profondo della semplice lealtà; è l'amore stesso. 

In primo luogo, cerchiamo di definire la parola "credente". 

Un credente è un uomo che vive la vita cristiana biblicamente. Imitando il Signore Cristo nella sua vita, l'apostolo Paolo dice: "Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo" (1Cor 11, 1). 

I frutti brillanti e luminosi dello Spirito distinguono i credenti dai non credenti nella vita quotidiana. Questi frutti consistono in "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" (Gal 5, 22-23). Ognuno deve essere responsabile della custodia di questi frutti. La vita nell’amore si manifesta nell’amore di Dio, dei fratelli, della natura, insomma, nell’amare il mondo intero. 

Ora, cerchiamo di definire l'amicizia: 

L'amicizia è l'amore nella sua forma migliore. La Bibbia dice: " Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici" (Giovanni 15, 13). L'amicizia è quindi equivalente ad amare, e l'amore è quello di dare la propria vita fino alla morte per la persona che si ama. 

Ora chi sono coloro che si amano? 

Nostro Signore Gesù ci insegna: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza ... e amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi »(Mc 12, 30-31). Il Signore ha dato un ottimo insegnamento con la parabola del Buon Samaritano nel Vangelo di Luca (10, 33). 

È ormai chiaro che il mio amico (il mio vicino) non è un membro della mia famiglia o qualcuno con il quale si condivide un legame di sangue con cui si condivide la stessa dottrina o lo stesso credo; egli è una persona che condivide con me le ansie per questa vita. Anche se non condividiamo gli stessi valori, religione o ideologia; o anche se siamo considerati nemici in termini religiosi. 

Gesù era conosciuto da tutti per il suo amore peri peccatori e dei pubblicani (Luca 7, 34). 

La sua amicizia ha raggiunto tutti, specialmente gli umili e gli oppressi e quanti non godono di alcun rispetto o sono disprezzati della società che li circonda. 

Egli stese le sue braccia pure per aiutare tutti, giudei e stranieri, senza alcuna distinzione: 

  • Egli guarì il servo del centurione romano (Matteo 8: 1),
  • la figlia della donna cananea siro-fenicia (Marco 7, 26) 
  • il lebbroso samaritano la cui fede Gesù ha elogiato-essendo l'unico che è tornato indietro a ringraziare e dare gloria a Dio (Luca 17, 16). 

Nostro Signore ci ha comandato di procurarci amici utilizzando Mammona (Luca16, 9), un soprannome usato per indicare il denaro di questo mondo del quale siamo solo i custodi; dobbiamo utilizzare questo mezzo nella carità gli uni verso gli altri. 

Inoltre, ci ha comandato di offrire amicizia incondizionata a tutti, senza aspettarci nulla in cambio: "Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso "(Lc 6, 32-33). 

Ancor più di così egli considerava coloro che lo avevano ferito come amici e persone care, quando rispondeva alla domanda presente nel libro di Zaccaria (13, 6) dove è scritto - «Perché quelle piaghe in mezzo alle tue mani?», egli risponderà: «Queste le ho ricevute in casa dei miei amici». - Ha anche detto ai suoi discepoli di amare i nemici e considerare loro come amici (Luca 6,35). Non c'è modo migliore di essere amici che il fermare l'inimicizia crescente nel mondo. 

A tal fine San Paolo è vissuto senza mostrare alcuna discriminazione durante il suo ministero di apostolo in tutto il mondo. Offrì la fede di Dio, la Sua pace e il Suo amore, senza fare alcuna differenza. Inoltre si è fatto amici in ogni città in cui è entrato, e sono lunghe le liste dei suoi amici, di quelli che lo hanno amato, come è testimoniato in tutte le sue lettere. Un esempio di questo si trova nella lettera ai Romani al capitolo 16.

Secondo questa legge fondamentale dell'amore e dell'amicizia i credenti devono vivere e imitare Cristo e i suoi discepoli. 

Troviamo una bella storia nella biografia di san Macario (fondatore del monachesimo nel deserto di Scete, nel deserto occidentale dell'Egitto): 

Mentre stava camminando con uno dei suoi discepoli, vide un sacerdote pagano che correva verso il suo tempio. Poi lo salutò dicendo: "Pace a te uomo vigoroso!" Con questo semplice saluto ha conquistato l'uomo che divenne uno dei suoi discepoli. San Macario ha commentato questo fatto con un detto: Una parola di gentilezza ha il potere di trasformare i malvagi in uomini giusti (Apoftegmi Patrum, Macario 39). 

San Francesco d'Assisi, fondatore del monachesimo francescano, era amico della natura (piante, gli uccelli, il sole e la luna.) Ha cantato fratello sole e sorella luna! 

I copti d'Egitto nel periodo di transizione  seguito alla rivoluzione del 25 gennaio 2011 sono riusciti a resistere saldamente in giorni difficili grazie alla loro amicizia con i propri fratelli musulmani. Costoro hanno manifestato grande aiuto e sostegno ai copti finché la nazione è riuscita a tirarsi fuori, insieme da un'esperienza così paludosa. 

Inoltre, quando ci sono stati attacchi contro le chiese, i giovani musulmani hanno offerto i loro corpi come scudi umani per proteggere le chiese. Sua Santità Papa Tawadros ha risposto dicendo: “Le chiese saranno offerte in riscatto per la nazione e perché poi le potremo ricostruire, ma non si deve sacrificare la vita dei nostri fratelli. 

Per concludere, vorrei dire che se potessimo vivere fedelmente secondo gli insegnamenti della Sacra Bibbia, potrebbe facilmente trasformare i nostri nemici in amici e quindi non ci sarebbe più alcuna inimicizia o odio e regnerebbe l'amicizia e l'amore.

 

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