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«La collaborazione, il dialogo e la fraternità tracciano il cammino nuovo che dobbiamo percorrere». Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, parla così dell'incontro di sabato 5 marzo con Papa Francesco. La prima visita ufficiale in Vaticano di una delegazione della Tavola valdese e del Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, che in questo modo hanno per così dire ricambiato la visita che il Pontefice ha compiuto il 22 giugno scorso al tempio valdese di Torino. «Questo incontro è sicuramente la conferma di un cammino che sta diventando stabile e quotidiano», ha detto Bernardini in un'intervista a Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Per il moderatore della Tavola valdese, «il Papa ha compreso che nel nostro tempo, tra le urgenze della storia, le chiese cristiane devono percorrere una via radicalmente diversa da quella del passato». Così, sottolinea, «pur rimanendo differenze e divergenze profonde, ci sono tante cose che ci uniscono». E «l'incontro che abbiamo avuto in Vaticano ha confermato questa intenzione e lo stile che tutti avevano già visto durante la visita a Torino. Un incontro importante con un clima di fraternità confermato».
Un clima, insomma, che sembra segnare un nuovo passo nei rapporti ecumenici. «Nel passato, dal concilio Vaticano II - afferma Bernardini - noi abbiamo incontrato tutti i Papi, ma nell'ambito di visite di delegazioni ecumeniche. La novità è che Francesco è il primo Papa che ha voluto avere un incontro specifico, particolare, per iniziare con noi una collaborazione nuova. Con la sua visita a Torino, poi la restituzione della visita a "casa sua", il clima è cambiato, e non soltanto nei nostri confronti. Questi incontri hanno incoraggiato sia noi sia diverse realtà locali cattoliche a riprendere i fili di collaborazioni che negli ultimi anni si erano molto allentati con un clima ecumenico decisamente più freddo». Esempio di questa collaborazione il progetto, realizzato insieme con la Comunità di Sant'Egidio, dei «corridoi umanitari» che ha portato in Italia in tutta sicurezza un centinaio di siriani. «Su temi come la responsabilità sociale dei cristiani, cattolici e valdesi, ma in generale i protestanti riformati - aggiunge - si trovano su posizioni comuni. Unendo le forze e andando nella stessa direzione, si possono fare grandi cose».
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