| 3 Juni 2015 |
Anche Sant'Egidio in pellegrinaggio per ottenere la pace |
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Per pregare hanno scelto l'ombra di un albero all'inizio del percorso prima di proseguire la visita verso la Sindone rivolgendo il proprio pensiero «alla pace in Medio Oriente e per i cristiani che vi risiedono per i profughi per i prigionieri nelle carceri».
Più di cinquanta donne provenienti da Roma e da Genova. e tra queste alcune dell'America Latina, della Moldavia. dell'Equador, della Bolivia, oltre a Zeinab Ahmed Dolal somala residente in Italia da molti anni e membro della Consulta per l'Islam presso il Ministero dell'Interno italiano.
«Non tutti sanno che anche i musulmani credono in Cristo come profeta poiché la stessa importanza che ha per i cristiani ce l'ha anche per i monoteisti. lo penso che la sofferenza di Cristo riguardi i musulmani come credenti: Gesù, infatti, è morto subendo questa sofferenza. e portandone il peso, come sacrificio per tutta l'umanità. Inoltre, non dimentichiamo, che la sepoltura dei morti per i musulmani è uguale a quella che ha subito Cristo, in quanto essi vengono avvolti in un lenzuolo bianco senza cuciture e seppelliti nella terra» spiega Zeinab Ahmed Dolal.
Con lei anche Daniela Pompei, referente del gruppo e responsabile nazionale della Comunità di Sant'Egidio che si occupa del Servizio Immigrazione «Per noi questa giornata rappresenta una grande occasione per vedere la Sindone, soprattutto per il fatto che condividiamo insieme questo momento anche con amiche di differenti nazionalità; Zeinab, poi è un esempio di come la figura di Gesù sia molto rispettata nell'Islam».
en. rom.
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