«Ha assicurato l'impegno Usa nella lotta alla morte per fame. E ha pianto al racconto di una vittima di tratta». È soddisfatto, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, della visita di Ivanka Trump.
Soddisfatto, di cosa?
«Il bello di S.Egidio è creare questo legame tra i "poveretti" e i potenti».
E stato un incontro autentico?
«È una donna molto preparata. Ha fatto molte domande. Ha voluto sapere le possibili soluzioni. E l'incontro con le ragazze sfuggite alla tratta è stato toccante anche per lei».
Perché?
«Una ragazza ha raccontato di essere stata venduta ai trafficanti dalla sua più cara amica. Poi il viaggio nel deserto. Le violenze subite. Alla fine piangevano lei, le altre ragazze, la traduttrice e anche la signora Trump».
Ivanka ha detto che il Papa vi definisce «i migliori avvocati di queste donne». Le avete difese dalla linea anti-clandestini di Trump?
«Le ragazze erano migranti. Anche clandestine. Da noi la legge prevede per chi sfugge alla tratta facilitazioni per il permesso. Era interessata».
Avete parlato anche di bambini?
«Sì, della nostra battaglia per far registrare all'anagrafe i bambini fantasma dell'Africa. Le famiglie povere a volte li vendono convinte di dare loro un futuro. Lei vuole sostenere una campagna di sensibilizzazione».
E sulla pace?
«Si è detta assolutamente d'accordo della necessità di coinvolgere i leader religiosi: è uno degli scopi del viaggio».