| 11 Febrero 2009 |
Sant'Egidio |
La vita è un dono, mai senza valore |
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La Comunità di Sant'Egidio ha appreso con «dolore» la morte di Eluana e ritiene costituisca «una grave ferita alla coscienza e alla cultura della vita del Paese». La comunità scrive in una nota che quella di Eluana è stata «una morte preceduta da troppo clamore e da un'assenza di pudore sul dolore personale e familiare». Il clamore, aggiunge Sant'Egidio «non aiuta mai a scegliere la cosa giusta quando il confine tra la vita e la morte è avvolto dal mistero e da tante cose che non conosciamo». La comunità da tempo, si legge ancora nel testo, aveva levato la propria voce «perché Eluana non fosse condannata a morire da una sentenza di fronte alla quale essa non poteva opporre la sua volontà, né difendersi». Pur rispettosi del dolore dei parenti di Eluana, Sant'Egidio si sente di esprimere, «il sì alla vita, anche quando sembra che di vita ne sia rimasta poca e possa apparire non degna di essere vissuta». E, infine, si ricorda come la vita sia un dono e come tale vada «accettata, vissuta, riempita di senso, attorniata da rispetto e amicizia, considerata inviolabile e mai senza valore». Benché consapevoli di quante siano le difficoltà a stare vicini in situazioni dolorose come quelle di Eluana, che sembrano senza speranza, Sant'Egidio ribadisce che la risposta non deve e non può essere «la morte, la sconfitta, la rassegnazione».
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