Il bisogno religioso pervade intere società. Spesso la religione è anche ricerca di legittimazione, soprattutto dopo la fine delle ideologie. Oggi si resta colpiti di incontrare, non in un angolo nascosto, ma per le vie di Città del Messico, la rappresentazione di una figura somigliante alla Madonna cattolica, specie nel manto. Ma al posto del volto ha un cranio e brandisce una falce, simbolo della morte. Si tratta della cosiddetta raffigurazione della Santa Muerte, una figura femminile, detta la "Madonna dei narcos".
Questo culto spontaneo si è diffuso in ambienti, come quelli della malavita, che rischiano ogni giorno la morte. Da qui è cresciuto tra non pochi messicani. Nei mercati si vendono oggetti e offerte connesse a questa devozione. Tra i libri in commercio si trova anche una Bibla de la Santa Muerte, che contiene preghiere per le diverse necessità della vita, per difendersi dal male e dalla morte; ci sono pure un rosario, rituali di consacrazione di statue e per la loro collocazione (si specifica: in officine, ristoranti, negozi...), istruzioni per collocare altari. Si trova anche un Padre Nostro, quello cristiano dei Vangeli, cui si aggiunge però l'invocazione alla "Santissima Muerte" (detta anche la "Santissima" o "la Senora" o la "Nina Bianca"), perché "lotti senza riposo per la nostra salvezza".
Vengono utilizzate, senza preoccupazioni di coerenza teologica, parole e simbologie cristiane (anzi cattoliche) attorno a una patrona che risponde ai bisogni della vita, per certi aspetti anche legata alla violenza, a differenza del culto cristiano. Alla "Santissima Muerte" si chiede soluzione a problemi familiari, prosperità, successo negli studi, protezione dai nemici, salvezza dalla morte e anche - alcuni dicono - eliminazione dei nemici. Gli studiosi del fenomeno discutono sulle connessioni tra questo e il culto della morte del cattolicesimo barocco o le tradizioni precolombiane.
La devozione alla Santa Muerte è diffusa tra i mafiosi (statue e altari sono nelle case dei boss): da qui la fama di Madonna dei narcos.
PATRONA DELL'UMANITÀ. C'è una differenza tra la legittimazione religiosa dei narcos e quella cercata dalla mafia nostrana nei simboli cattolici. In quest'ultimo caso la legittimazione cerca in qualche modo di coinvolgere la Chiesa (come fa pure la santeria, il culto afrocubano). In Messico, invece, ci si trova di fronte a una devozione autonoma dal cattolicesimo. Non mancano tentativi di organizzarla con "Chiese", associazioni, sacerdoti o sacerdotesse, ricalcando modelli cristiani.
Nella periferia di Città del Messico, a Tepito, c'è un tempio dedicato alla "Santissima", dove si lasciano offerte, come avviene anche altrove. Nelle periferie delle grandi città messicane, la Chiesa cattolica è spesso lontana, ma questo è invece un culto vicino, sulla propria strada o a casa. È essenzialmente individualista, puntato sullo scambio di preghiere e offerte con grazie e favori. È alimentato dall'uso di Internet e da una letteratura devozionale. Il contenuto della devozione, con la crescita dei fedeli (non solo narcos o di ambiente popolare) è in mutazione, fino a proporre ormai la Santa Muerte come patrona dell'umanità.
Andrea Riccardi
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