Ancora non si riescono a calcolare con certezza le conseguenze devastanti che il tifone Haiyan ha provocato nelle Filippine, in termini di vite umane e di danni materiali. «Il più forte e devastante tifone che abbia mai colpito il Paese», secondo padre Edwin Gariguez, direttore di Caritas Filippine-Nassa. Per supportare gli interventi di soccorso la Caritas diocesana di Roma ha istituito un fondo di solidarietà a cui tutti possono contribuire con offerte e contestualmente ha inviato i primi 30mila euro per far fronte all'emergenza. Un disastro che, col passare dei giorni, ha assunto sempre di più le proporzioni di un'emergenza umanitaria di massa per devastazione e complessità, considerata anche la grandezza del territorio colpito e l'alta densità della popolazione.
La Caritas diocesana, dopo le parole del Papa all'Angelus di domenica scorsa in cui il Pontefice ha invitato tutti a «far giungere a questi nostri fratelli anche il nostro aiuto concreto», ha deciso di promuovere una colletta attraverso le parrocchie, le scuole, le associazioni e le organizzazioni presenti in diocesi (per i versamenti: causale «Filippine-Tifone 2013», Caritas diocesana di Roma, Piazza San Giovanni in Laterano 6, 00184, Roma, conto corrente postale n. 82881004, per il bonifico bancario Iban IT77K0760103200000082881004). Immediatamente attiva anche la Cei che ha stanziato 3 milioni di euro di fondi derivanti dall'Otto per mille, da destinarsi alla prima emergenza per le vittime e i danni, mentre la Caritas Italiana ha inviato 100 mila euro. Raccogliendo l'invito del Santo Padre, domenica 1 dicembre in tutte le chiese d'Italia si terrà una raccolta straordinaria indetta dalla presidenza della Cei a sostegno delle popolazioni colpite.
A Cebu, una delle zone maggiormente interessate dal tifone, i primi aiuti sono stati distribuiti dalla Comunità di Sant'Egidio, che martedì sera ha promosso nella basilica di Santa Maria in Trastevere, insieme ai rappresentanti della comunità filippina di Roma, una veglia di preghiera per le vittime del tifone presieduta dall'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia. Intanto, padre Ricky Gente, cappellano dei filippini a Roma, che hanno come centro di riferimento la basilica di Santa Pudenziana, non smette di accogliere connazionali che cercano notizie o vogliono portare aiuto in qualche modo. Giovedì pomeriggio ha partecipato a un incontro organizzativo per gli aiuti con gli ambasciatori della Santa Sede e l'ambasciatore delle Filippine in Italia. Mobilitate le circa cinquanta comunità filippine legate alle parrocchie romane: «Per oggi abbiamo organizzato un pranzo di beneficenza e un mercatino qui in parrocchia - dice don Jesús Marquiria Marmi°, parroco filippino di Nostra Signora di Fatima - e speriamo venga tanta gente.
Cercheremo di far arrivare direttamente i soldi raccolti, tramite parrocchiani connazionali che partiranno per le Filippine nelle prossime settimane». «Abbiamo lanciato un appello per raccogliere vestiario e donazioni che vorremmo provare a inviare tramite una comunità di suore che conosciamo sull'isola di Leyte - spiega don Herman Marco, parroco di Sant'Alessio a Case Rosse, anch'egli filippino -, ma dalle prime ore l'urgenza maggiore è stata soprattutto la comunicazione: in tanti sono venuti a chiedere notizie ma le linee telefoniche erano isolate».
(con la collaborazione di Elisa Storace)