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29 Settembre 2016

Emiliano Abramo:«I matrimoni multietnici sono ormai una realtà»

II presidente: «Per quanto tempo ancora sarà possibile andare avanti? Per tutto il tempo necessario!»

 
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"Catania, capitale dell'accoglienza: non è uno spot. Perché tante città europee fanno un passo indietro, mentre questa città con la sua gente continua a spingersi avanti e tendere una mano verso il mare".
Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, non abbandona la "trincea" della solidarietà. Anche se gli sbarchi si susseguono e la fatica cresce: "Per quanto tempo ancora - afferma - sarà possibile andare avanti così? Per tutto il tempo necessario!".
La presenza di migranti aumenta, cresce l'identità multietnica della nostra provincia. Siamo già in emergenza-integrazione?
"Mi capita di incontrare spesso i giovani nelle scuole e nelle università, vedendo aule miste e giovani ben integrati. Vedo anche tante coppie miste. Solo nell'ultimo anno ho partecipato a tre matrimoni e alla nascita di tre bellissimi bambini mulatti. C'è una quotidianità che mi incoraggia nel dire che la società del convivere non è qualcosa che deve ancora arrivare, ma che già stiamo vivendo".
Cosa fa, cosa vorrebbe fare, la Comunità di Sant'Egidio?
"La Comunità di Sant'Egidio prega. Dalla preghiera sono state liberate energie di solidarietà che ci hanno portato in tanti luoghi dove i poveri soffrono in Sicilia e nel mondo, e ci siamo rimasti. Segnalo solo un'esperienza del lavoro di Sant'Egidio attualmente in atto per garantire l'ingresso dei migranti in sicurezza, quella dei corridoi umanitari. Sono ponti aerei che stanno permettendo l'ingresso in Italia di mille richiedenti asilo siriani già identificati al momento della partenza. E' un modello, un'eccellenza italiana che verrà presto replicata".
Un territorio in crisi, ormai da anni. La povertà dilaga: sempre più difficile il mestiere di "operatori della solidarietà"?
"Il territorio vive una crisi umana e culturale che non coincide ma si incrocia con l'impoverimento economico della gente. tutti ci percepiamo più poveri ma spesso dimentichiamo che i poveri sono altri. Sono coloro che vivono in strada, che soffrono la fame perché anche in Sicilia aumenta la gente che mangia una sola volta al giorno".


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