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11 September 2017

L'intervento della cancelliera a Munster sul problema delle migrazioni

La Merkel: i Paesi in crisi? Non possiamo lasciarli da soli

«Non avremo un buono sviluppo del mondo se qualcuno verrà escluso»

 
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«Dobbiamo togliere le persone dalle mani dei trafficanti, combattere l'emigrazione illegale e fornire possibilità di accesso sicuro in Europa. Occorrono patti con la Libia, il Niger e il Ciad e collaborare meglio con i paesi di origine e di transito. Ma dobbiamo anche occuparci delle persone che sono in Libia, a volte in condizioni catastrofiche». Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel nel suo intervento all'incontro interreligioso "Strade di Pace", promosso da S. Egidio, a Munster.
La cancelliera ha ringraziato «l'impegno di S. Egidio per la creazione di corridoi umanitari che aiutano i rifugiati a non finire nelle mani dei trafficanti».
Poi, ha insistito sulla necessità di «non lasciare soli i Paesi in crisi». Occorre lanciare «un'alleanza per il Sahel, costruire scuole e centri di formazione», lavorare per i giovani africani, «chiave essenziale per lo sviluppo economico e lo sviluppo democratico di una società».
È stato un discorso - molto applaudito nella grande sala del Messe und Congress Centrum di Munster - incentrato sull'incoraggiamento al dialogo e all'impegno per la pace, a partire dal ruolo che può giocare l'Europa, quello che la Cancelliera tedesca ha fatto ieri. Dalla Merkel anche un invito ad affrontare l'immigrazione su due fronti: quello dei Paesi di origine, l'Africa che va aiutata nel suo sviluppo più di quanto abbiamo fatto finora, lanciando una nuova alleanza per l'area del Sahel, e su quello di chi è già partito per i viaggi della disperazione verso l'Europa: c`è bisogno di «fermare i trafficanti di uomini», ma al tempo stesso «aprire nuove vie di accesso legale» verso il nostro continente.
In pratica la Cancelliera ha tracciato una sorta di sua road map per il futuro dell'Europa e di un mondo ancora segnato da troppi conflitti e dal terrorismo. La Cancelliera tedesca aveva già partecipato all'incontro nello "spirito di Assisi" che si svolse a Monaco nel 2011 e ha ringraziato la Comunità di Sant'Egidio per la sua «azione pacificatrice, fondamentale e basata sulla forza della parola e della mutua comprensione, sulla consapevolezza che è possibile cambiare in meglio».
«Il dialogo - ha affermato - è possibile e necessario: aiuta a guardare il mondo con gli occhi degli altri e a vivere insieme. Le religioni hanno il compito della pace, non c'è alcuna giustificazione della violenza in nome delle religioni, che certo possono essere abusate per dare un senso alla violenza».