Secondo le stime del Fortress Europe, dal 1988 ad oggi sono oltre 21 mila i morti in mare. Morti che hanno trasformato il Mediterraneo in un immenso cimitero d'acqua.
Per restituire dignità a queste vittime che, giorno dopo giorno stanno diventando solo un numero in drammatica crescita, la comunità di Sant'Egidio ha organizzato la veglia di preghiera "Morire di speranza". Si sono così ritrovati all'imbrunire in piazza delle Ancore, a Calderà, insieme a tutte le comunità parrocchiali e religiose cittadine, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di immigrati e rifugiati.
I saluti iniziali di Francesco Raimondo, della Comunità di Sant'Egidio, hanno reso palpabile la disperazione, la speranza, il dramma di chi sconta sulla propria pelle la tragedia della povertà estrema. «Dietro i numeri ci sono persone, con la loro storia, la loro famiglia e le loro sofferenze - ha sottolineato Raimondo - ma anche con i loro sogni, con il desiderio di un mondo diverso, nuovo, dove vi sia spazio per tutti».
Francesca Romeo
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