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No alla pena di morte |
Matite, pastelli acquerellati,
tempere su carta,
cm 47,7 x 33 |
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Adriana
Ciciliani
La difficoltà a collocare correttamente nello spazio pittorico
la figura umana non ha costituito un problema per Adriana, che,
scegliendo come tema l’opposizione alla pena di morte, ha
realizzato un’opera originalissima, priva di qualsiasi regola
prospettica. Al centro della sua composizione risalta, dietro al
filo spinato, la figura frontale di un ebreo internato in un lager:
nel suo volto segnato si può riconoscere ogni vittima dell’infinita
crudeltà nazista,
ma anche il simbolo di ogni prigioniero sottoposto, ancora oggi,
a trattamenti disumani o a torture. Come in una icona i piccoli
riquadri raccontano, intorno alla figura del martire-santo, la
disumanità della
pena di morte. Quelli più in basso, a colori vivaci, ricordano
invece eventi positivi come quello felice della liberazione di
Safiya, graziata in Nigeria alcuni mesi fa. |