Nel
giugno 1998, in seguito a conflitti interni al governo,
inizia un confronto armato tra il Presidente Nino Vieira,
sostenuto dalle truppe del Senegal e della Guinea Conakry,
ed il capo di Stato Maggiore Generale Ansumane Manè
sostenuto dall'80% dell'esercito nazionale e da buona
parte della popolazione.
Gli esiti del conflitto sono drammatici: centinaia di
morti -anche tra la popolazione civile- e più di
100.000 profughi. Nel giugno del 1999, dopo il ritiro
dell'esercito senegalese e guineano di Conakry, le truppe
ribelli del Generale Manè riescono a sconfiggere
definitivamente le truppe fedeli al Presidente Vieira
che è costretto all'esilio.
Alla
fine del 1999 si avvia il processo di sviluppo democratico
del paese con lo svolgimento delle elezioni politiche
(dicembre 1999) e presidenziali (gennaio del 2000), turbato
da un ulteriore tentativo di colpo di stato alla fine
del 2000.
Dopo
il conflitto civile, la situazione del paese, già
fragile, è ulteriormente precipitata: gran parte
della capitale è distrutta o gravemente danneggiata,
le linee telefoniche sono inattive o funzionano in maniera
discontinua, un anno di raccolto è andato perduto,
l'ospedale centrale che ha subito un forte bombardamento,
è inattivo.
Anche l'ospedale R. Follereau - Comunità di Sant'Egidio
viene bombardato ed occupato dai militari. La struttura
viene gravemente danneggiata e distrutta in più
punti, come si può vedere nelle immagini.
La situazione sociale e sanitaria è quindi particolarmente
difficile, a causa della distruzione di tutte le strutture,
già carenti prima della guerra civile. Anche i
collegamenti con i paesi vicini si presentano problematici:
l'aeroporto funziona solo di giorno, la rete viaria è
insufficiente ed il porto è parzialmente danneggiato.
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