Comunità di S.Egidio

Pasqua 2001
Via Crucis


I stazione
Il buio di un condannato

Allora Ges� disse loro: "Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti:

Percuoter� il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge,

ma dopo la mia risurrezione, vi preceder� in Galilea". E Pietro gli disse: "Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzer� mai". Gli disse Ges�: "In verit� ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". E Pietro gli rispose: "Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegher�". Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli.

Allora Ges� and� con loro in un podere, chiamato Gets�mani, e disse ai discepoli: "Sedetevi qui, mentre io vado l� a pregare". E presi con s� Pietro e i due figli di Zebed�o, cominci� a provare tristezza e angoscia. Disse loro: "La mia anima � triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me". E avanzatosi un poco, si prostr� con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se � possibile, passi da me questo calice! Per� non come voglio io, ma come vuoi tu!". Poi torn� dai discepoli e li trov� che dormivano. E disse a Pietro: "Cos� non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito � pronto, ma la carne � debole". E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: "Padre mio, se questo calice non pu� passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volont�". E tornato di nuovo trov� i suoi che dormivano, perch� gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontan� di nuovo e preg� per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicin� ai discepoli e disse loro: "Dormite ormai e riposate! Ecco, � giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sar� consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina".
(Matteo 26, 31-46)


Duccio di Buoninsegna
Preghiera nell'orto degli ulivi


Nella notte, alla periferia della citt� di Gerusalemme, c�� un uomo che non riposa: � sveglio e insonne. Ai suoi amici, prima di allontanarsi, ha detto quello che sente: �La mia anima � triste fino alla morte�. Infatti, davanti a lui c�� il fantasma della morte. L�odio che da tempo lo circonda, fino dalla Galilea, � diventato una congiura; e uno dei dodici, chiamato Giuda Iscariota, uno dei suoi amici, si � messo d�accordo per una ricompensa di trenta denari con i sommi sacerdoti. E� il prezzo della sua collaborazione. Infatti, dice il Vangelo, da quel momento cercava l�occasione di tradirlo. E Giuda, come si � visto durante la cena, � l�, accanto a Ges�, malgrado abbia gi� dato la sua adesione alla congiura.

Ges�, per salvarsi, potrebbe andare via da Gerusalemme e rifugiarsi altrove: in questo modo potrebbe trovare scampo dalla congiura che sta per scattare. Potrebbe andarsene, prendere quella strada che va da Gerusalemme a Gerico, dove aveva collocato l�incontro con il Buon Samaritano: l�incontro del Buon Samaritano con l�uomo mezzo morto. Per quella strada arriverebbe in zone deserte e lontane, dove Giovanni Battista aveva predicato. Fuggendo da Gerusalemme forse si salverebbe. Ma non lo fa. Non lo fece.

�Non � bene che un profeta muoia fuori da Gerusalemme�. Un profeta ha da dire qualcosa durante la Pasqua, durante quel tempo speciale che � il passaggio della Pasqua. Ges� sta a Gerusalemme per manifestare a tutti il suo Vangelo. Vogliono ucciderlo per questo. Forse, se fosse fuggito, sarebbero stati ugualmente contenti. Avrebbero potuto dire che era un falso profeta, un chiacchierone come tanti. Ma Ges� non vuole tradire il suo Vangelo e i suoi amici. Resta e offre la sua vita, senza cercare di salvare se stesso.

Ges� non and� fuori da Gerusalemme, ma rimase nella citt�: andarsene voleva dire rinunciare al centro, al motivo fondamentale per cui aveva vissuto. Non � una questione di eroismo: persino Paolo fugge da Damasco calandosi dalle mura. Ges� deve dare a tutti la sua buona notizia. Le folle lo attendevano. Per questo Ges� resta a Gerusalemme e cos�, una notte, lo troviamo appena qualche centinaio di metri fuori dalle mura, in un giardino, dove si vede la citt�, quando si spengono le luci e il buio vince. Cosa prepara quel buio per Ges�? Nella notte le cose perdono le loro dimensioni, diventano pi� grandi, le minacce diventano pi� concrete, come fantasmi. Tutto avviene nella solitudine, perch� Ges� � molto solo.

�Restate qui e vegliate con me� - chiede Ges� ai suoi amici. Ma quante cose aveva detto loro! Ed essi si erano abituati al suo parlare. Magari pensavano che esagerasse, che i suoi discorsi fossero eccessivi. Per lui ogni piccolo problema, un chicco di grano, diventava una cosa grande; ogni discussione diventava un dramma. Allora i discepoli si erano abituati, con un po� di furbizia, a non prendere troppo sul serio quello che lui diceva. La sua anima � triste fino alla morte: �Sar� un�esagerazione!� -debbono aver pensato. E si misero tutti a dormire, sicuri che Ges� fosse stato eccessivo. Il maestro era eccessivo. Lavorava di giorno e di notte non dormiva gran che. Negli ultimi tempi, poi, vedeva pericoli ovunque, sentiva ogni momento come drammatico. Quante volte, pur vergognandosene un po�, forse avranno pensato: �Bisogner� pure prendere un po� di tempo per noi�, �bisogner� pure distrarsi un po��. Ges� parlava, ma certe volte le parole sono come la pioggia, non bagnano dentro e restano all�esterno.

Gli occhi dei discepoli erano appesantiti e c�erano ragioni per la loro stanchezza. Ges� rest� solo: pi� pensava e pi� era convinto che quella era la sua ultima notte, da uomo libero, da vivo. Nessuno lo consolava. Gi� lo avevano completamente abbandonato e l�amico - quello che fino a ieri camminava con lui - lo stava tradendo. Un altro amico, Pietro, dormiva. �Padre mio, se � possibile passi da me questo calice�. Ges� non vuole morire, vuole vivere. E� come un condannato a morte che sente l�amore profondo per questa vita che gli sar� strappata. Ricorda la sua terra, la Galilea, la sua gente, i suoi amici. Pensa al lavoro che doveva ancora fare, ai suoi discepoli che sono ancora cos� fragili, se riusciranno a portare avanti il suo Vangelo. Gli vengono in mente quelle folle che lo cercano. �Passi da me questo calice� - dice.

La sua preghiera non dubita dell�amore di Dio, che chiama Padre. In quella notte, anzi, nella grande solitudine di quella notte, l�unica cosa certa � l�amore del Padre: �Padre, se questo calice non pu� passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volont�. Ges� ripet� questa preghiera per tre volte, e poi si alz�, si avvicin� ai discepoli e vide che la loro grande amicizia, il loro desiderio di morire per lui, era svanito in un grande sonno. Ora Ges� � solo: amici e nemici lo hanno lasciato. Non � lontano da quel giardino l�imbocco della via per Gerico, per fuggire da quello che lo attende. Ma Ges� si alza, non se ne va. Si volta verso Gerusalemme, sente dei passi: �Ecco, colui che mi tradisce � vicino�.


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