AGI | 13 Dicembre 2011 |
ASSALTO CAMPO ROM: RICCARDI, INACCETTABILE IN PAESE CIVILE |
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Roma, 11 dic. - "Un gesto inaccettabile: i roghi ci riportano a periodi bui della storia europea, che mai avremmo voluto che si ripetessero". Cosi' il ministro della Cooperazione internazionale e dell' integrazione, Andrea Riccardi, ha definito la spedizione punitiva contro un campo rom a Torino,avvenuta dopo la notizia dello stupro di una minorenne, notizia rivelatasi poi inventata.
Riccardi ha aggiunto: "Il riflesso condizionato 'stupro uguale Rom uguale rappresaglia' e' un segnale molto preoccupante del riemergere di un endemico antigitanismo. Si', un antigitanismo che affonda in una mentalita' xenofoba, intollerante e violenta, che non puo' trovare alcuna giustificazione in un Paese civile e democratico come il nostro. Certo, spetta allo Stato, alle istituzioni, alla politica mettere in atto politiche di integrazione che rendano piu' sopportabili i disagi che la convivenza tra culture diverse spesso comporta. Ma al tempo stesso non si puo' non notare con dolore una deriva pericolosa che riguarda certo solo una piccola minoranza di italiani, ma ugualmente scuote il vivere civile fin dalle fondamenta. Mi auguro adesso che nessuno voglia soffiare sul fuoco, alimentando venti di odio, ma che tutte le forze politiche e sociali si impegnino a creare un clima sociale in cui si inserisce una vera politica di integrazione. E' l'integrazione infatti la migliore garanzia della sicurezza di tutti".
L'episodio di ieri, ha detto ancora il ministro, "mi fa tornare alla memoria un terribile episodio che avvenne il 17 agosto del 1893 in Francia ad Aigues-Mortes dove nove emigrati italiani in maggioranza piemontesi morirono linciati da una folla inferocita. La causa si disse era dovuta ad una conflittualita' sul lavoro nelle saline , ma in realta' come si verifico' dall'inchiesta il vero movente dell'aggressione fu la xenofobia. Come dichiaro' un testimone, gli aggressori hanno colpito l'italiano solo perche' italiano". Riccardi ha concluso: "Ricordo che il termine pie'montais era usato in Francia con una connotazione dispregiativa per designare l'immigrato povero o fannullone, soprattutto se italiano.
Fortunatamente quella storia e' lontana. Lavoriamo perche' episodi dolorosi, come quello di Torino, non si ripetano".
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