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La città di Aosta


COME SI RAGGIUNGE AOSTA

Aosta è facilmente raggiungibile con l’autostrada da Milano, da Torino, da Genova, oltre che per strada statale e per ferrovia.
Inoltre, vi è l’aeroporto regionale “Corrado Gex”, alle porte di Aosta,che assicura collegamenti regolari con Roma (6 volte alla settimana) e Parigi (2 voli alla settimana) e voli charter stagionali con Palermo e Olbia. Per orari, prezzi e prenotazioni:
Air Vallée – Tel. 0165 303303;
fax: 0165303305 N° Verde: 800-536255. www.airvallee.it ; [email protected]

CURIOSITA’

La grolla
E’ certamente la grolla l’oggetto più rappresentativo dell’artigianato tipico valdostano, al punto da .
E’ un calice in legno che veniva usato per bere il vino in occasioni conviviali, anche se il suo nome tradisce la derivazione di origine religiosa: il “Graal”, termine che in lingua d’oïl significa calice, è un oggetto di grande importanza nella cultura paleocristiana. Tecnicamente, la grolla nasce grazie alla lavorazione su tornio e viene successivamente decorata.
Simile alla Grolla ma più bassa, larga e provvista di “beccucci” si presenta
La coppa dell'amicizia
la coppa dell’amicizia
, dotata di coperchio lavorato e utilizzata, ancora oggi, per bere il caffè alla valdostana, bevanda a base di grappa e spezie, servita fiammeggiante.
I sabots sono le tipiche calzature in legno della Valle d’Aosta. Robuste ed economiche, ben si presentavano ad affrontare i terreni umidi e il fango, caratteristici della campagna. Quelli destinati alle donne erano più aggraziati con tacco maggiormente alto e sottile.

SPECIALITA’

Moltissime sono le specialità gastronomiche e dolciarie che si possono gustare o comperare nei numerosi locali e negozi aostani: dalle marmellate al miele; dalla fontina, formaggio tipico valdostano, agli altri numerosi formaggi della montagna; dai salumi alla polenta alla “valdostana”, cioè “condita” con fontina, alla costoletta alla valdostana, carne ricoperta di prosciutto e fontina; dalle varie zuppe a base di brodi di carne ai vini, tutti di sapore asprigno. E per finire...le tegole d’Aosta, biscotti sottili a fettine a base di pasta di mandorle e le crepes al miele, al cioccolato, alla marmellata ed alle castagne.

Panorama di Aosta
Veduta dall'alto di Aosta

Aosta è una città ricca di storia e di tradizioni, con testimonianze artistiche e culturali che dalla preistoria arrivano fino ai giorni nostri, incastonate in un ambiente alpino ai piedi delle vette più alte d’Europa.
La città di Aosta (35.000 abitanti) è il capoluogo della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Adagiata in un luogo pianeggiante, è piacevole e interessante sotto diversi punti di vista: si può passeggiare tra le sue strade e viuzze e e si possono visitare i numerosi monumenti e chiese.

UNA STORIA LUNGA 5000 ANNI

Già abitata sin dal 2900 a.C., durante l’impero di Augusto divenne insediamento militare chiamato “Augusta Praetoria”(25 a.C.). Fu un periodo florido in cui crebbe l’importanza di questa città, tanto da essere chiamata “Roma delle Alpi”.
Subì in seguito invasioni dei Burgundi, degli Ostrogoti, dei Bizantini e dei Franchi. Dopo il 1000 Aosta si trovò sotto il controllo di Umberto di Biancamano, della dinastia dei conti di Savoia, che mantennero la sovranità per circa nove secoli.

I MONUMENTI

Caratteristica della città sono le costruzioni di epoca romana, medievale e moderna che si fondono armoniosamente. Aosta mantiene, dal punto di vista topografico, la regolare figura rettangolare della colonia romana cinta di mura. Le vie attuali, strette e senza marciapiedi ricalcano quelle dell’antico “castrum”.

La Porta Praetoria
La Porta Praetoria

Delle quattro porte della città rimane oggi solo la Porta Praetoria, composta di due ordini di tre arcate. Si trova nella parte centrale della città ed è interrata di quasi 3 metri a causa del progressivo innalzamento della sede stradale dovuto alle inondazioni della Dora Baltea.
Presso questa porta sorgeva l’Anfiteatro e il Teatro romano, di cui oggi rimangono la cavea, resti della scena e le gradinate semicircolari. Esso poteva contenere fino a 4000 spettatori.
Un altro importante e imponente monumento dell’epoca è l’Arco di Augusto, eretto nel 25 a.C. per commemorare la vittoria delle truppe romane sulle tribù locali dei Salassi. Infine, il Foro romano: era il fulcro della vita di Augusta Praetoria. Nel settore a nord un porticato, che sovrasta un criptoportico seminterrato, definiva l’area sacra nella quale si svolgeva il culto; a sud si trova la piazza vera e propria, sui cui fianchi si trovavano le botteghe di artigiani e commercianti.

Di notevole interesse è inoltre la chiesa paleocristiana del V secolo. Costruita a forma di croce, doveva costituire il simbolo più forte della cristianità ad Aosta: vi furono sepolti i primi vescovi della città e qui fu scoperta nel XII secolo la tomba di San Grato, patrono della Valle.

Uno splendido esempio di architettura medievali, è il complesso monumentale di Sant’Orso che sorge su una piccola piazza ombreggiata da un tiglio secolare. Originariamente costruito in stile romanico intorno all’anno 1000, fu successivamente modificato da interventi in stile gotico, e comprende la Collegiata dei Santi Pietro e Orso, il campanile isolato, la cripta e il museo del tesoro, il chiostro e gli edifici del Priorato.
La parte più suggestiva è sicuramente il chiostro di Sant’Orso, al quale si accede attraverso un androne che si trova sulla destra della facciata.


Una veduta di piazza Chanoux d'inverno
Piazza Chanoux


Piazza Chanoux è il vero e proprio cuore di Aosta. La piazza è intitolata al martire della Resistenza valdostana, e qui si trova il palazzo porticato neoclassico risalente al 1839 e sede del Municipio (Hôtel de Ville), che occupa il sito del convento francescano dai Cordeliers, seriamente danneggiato dalle truppe rivoluzionarie francesi. Il Municipio è raccordato alla costruzione denominata Hôtel des Etats, risalente al 1724, nel quale si riunivano l'Assemblea degli Stati generali e il Conseil des Commis (vero e proprio Governo eletto, a partire dal 1536, dagli Stati generali).

ORARI DI VISITA

Teatro romano: dal 1/10 al 28/2: 9.30 – 18.30; altri periodi: 9.00-20.00
Anfiteatro romano: per la visita rivolgersi alle Suore di San Giuseppe (tel.0165.262149)
Complesso di Sant’Orso: inverno: 10.00-17.00: dal 1/4 al 30/9: 9.00-19.00
Chiesa paleocristiana: dal 1/10 al 28/2: 10.00.17.00; altri periodi: 9.00-19.00

EVENTI

La fiera di sant’Orso

La Fiera di Sant’Orso iniziata forse nell’anno mille, si svolge ad Aosta ormai tradizionalmente il 30 ed il 31 gennaio di ogni anno.
Immaginate l’intero centro storico di Aosta invaso da mille artigiani e da decine di migliaia di visitatori per due giorni di festa e allegria nel nome della tradizione e dell’artigianato tipico valdostano. La millenaria Fiera di Sant’Orso è tutto questo, ma non solo.
Per due giorni la fiera propone, nelle vie del centro storico, la produzione tipica dell’artigianato valdostano: dalla scultura su legno al ferro battuto, dagli oggetti in pietra ollare alle lavorazioni in cuoio, dai tessuti in lino e canapa ai taglieri, dagli antichi attrezzi agricoli ai mobili, ai giocattoli, alle maschere, dal pizzo al tombolo alle calzature in tessuto.
Secondo una curiosa consuetudine, l'acquisto di un oggetto durante la Fiera millenaria porta fortuna per tutto l’anno.
Parlare della Fiera di Sant’Orso senza accennare al Santo che le dà il nome è impossibile. Poco si conosce dell’origine e della vita del santo. Si dice che proveniva dall’Irlanda o dalla Scozia, che è stato il fondatore dell’omonima Collegiata, ma anche che era un semplice e umile sacerdote dedito ai poveri. Si racconta che abbia fatto miracoli, come quando arrestò un’inondazione provocata da un torrente che attraversa la zona est della città di Aosta. Sul trentesimo capitello del Chiostro, adiacente alla Chiesa che porta il nome del santo, è raffigurata la vicenda di un altro prodigio compiuto da Sant'Orso, capace di fare sgorgare l’acqua da una roccia toccandola con il suo bastone
Poco si conosce anche dell’origine della Fiera La tradizione vuole che quest’ultima sia iniziata nell’anno 1000. Forse la Fiera è più recente, forse addirittura è più antica e trae origine dai grandi mercati romani. L'unica certezza è che la Fiera ha saputo conservare intatto il nocciolo più prezioso, quello della tradizione, che la caratterizza per l'esposizione e la vendita di oggetti dell’artigianato tipico.

Ampio parcheggio per disabili


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