La Bibbia


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Dal libro della Sapienza 8, 1-21

1Essa si estende da un confine all'altro con forza,
governa con bont� eccellente ogni cosa.

2Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza,
ho cercato di prendermela come sposa,
mi sono innamorato della sua bellezza.
3Essa manifesta la sua nobilt�,
in comunione di vita con Dio,
perch� il Signore dell'universo l'ha amata.
4Essa infatti � iniziata alla scienza di Dio
e sceglie le opere sue.
5Se la ricchezza � un bene desiderabile in vita,
quale ricchezza � pi� grande della sapienza,
la quale tutto produce?
6Se l'intelligenza opera,
chi, tra gli esseri, � pi� artefice di essa?
7Se uno ama la giustizia,
le virt� sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla � pi� utile agli uomini nella vita.
8Se uno desidera anche un'esperienza molteplice,
essa conosce le cose passate e intravede le future,
conosce le sottigliezze dei discorsi
e le soluzioni degli enigmi,
pronostica segni e portenti,
come anche le vicende dei tempi e delle epoche.

9Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia vita,
sapendo che mi sar� consigliera di bene
e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
10Per essa avr� gloria fra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
11Sar� trovato acuto in giudizio,
sar� ammirato di fronte ai potenti.
12Se tacer�, resteranno in attesa;
se parler�, mi presteranno attenzione;
se prolungher� il discorso,
si porranno la mano sulla bocca.
13Per essa otterr� l'immortalit�
e lascer� un ricordo eterno ai miei successori.
14Governer� i popoli e le nazioni mi saranno soggette;
15sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno,
tra il popolo apparir� buono e in guerra coraggioso.
16Ritornato a casa, riposer� vicino a lei,
perch� la sua compagnia non d� amarezza,
n� dolore la sua convivenza,
ma contentezza e gioia.

17Riflettendo su tali cose in me stesso
e pensando in cuor mio
che nell'unione con la sapienza c'� l'immortalit�
18e nella sua amicizia grande godimento
e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile
e nell'assiduit� del rapporto con essa prudenza
e nella partecipazione ai suoi discorsi fama,
andavo cercando come prenderla con me.
19Ero un fanciullo di nobile indole,
avevo avuto in sorte un'anima buona
20o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
21Sapendo che non l'avrei altrimenti ottenuta,
se Dio non me l'avesse concessa,
- ed era proprio dell'intelligenza
sapere da chi viene tale dono -
mi rivolsi al Signore e lo pregai,
dicendo con tutto il cuore:

 

 

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