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L'APPELLO DI PACE

 

Uomini e donne di religione differente, provenienti da tante parti del mondo, ci siamo riuniti a Bucarest per invocare da Dio il gran dono della pace. In questi giorni Dio ci ha resi pi� consapevoli dei valore sacro della pace. Dio ama la pace e non vuole la guerra. L'Onnipotente � per sua natura il Dio della pace; le religioni non giustificano mai l'odio, la violenza e la guerra.

Chi usa il nome di Dio per odiare l'uomo o per ucciderlo abbandona la religione pura e senza macchia: i tanti nomi di Dio non significano mai guerra e odio. Tutti insieme compongono la parola pace e la rendono comprensibile nelle diverse lingue dei mondo.

S�, davvero la pace � il nome di Dio. Questo nome santo ci impegna a realizzare la pace nell'amore. nella Giustizia. nella comprensione. E' impossibile servire Dio senza servire la pace. Questa convinzione impegna noi, uomini e donne di religione, a una maggiore audacia nel servire la causa della pace nella nostra comunit�. Ci impegna anche ad allargare il nostro cuore e quello dei nostri fratelli alla fede e all'amore. La guerra e la pace, infatti, cominciano nel cuore di ogni donna e di ogni uomo.

A volte la memoria dei torti e delle sofferenze, le volont� di affermazione, sembrano giustificare le divisioni, le rivalit� e i conflitti. Ma non c'� futuro nelle divisioni e nella guerra. Le incomprensioni preparano i conflitti. Il culto dell'odio genera la violenza. Solo nella pace c'� futuro! Lasciamo alle generazioni dopo di noi un mondo non inquinato dall'odio e dalla guerra, ma ricco di pace!

Bucarest, in questi giorni benedetti, � divenuta una capitale del dialogo e della pace. Oggi risplende nel suo splendore di ponte tra l'Oriente e l'Occidente. Di cuore ringraziamo la Romania e la sua gente che si � unita a noi in un clima di fervorosa accoglienza e preghiera. A Bucarest ricordiamo tutti coloro che sono morti e hanno sofferto a causa delle dittature, delle ingiustizie e dei conflitti in questo secolo qui e in ogni parte del mondo.

Siamo venuti in Romania come cercatori di pace. Non abbiamo forza materiale n� strumenti di coercizione. Siamo gente di religione. Siamo convinti che, dal profondo delle nostre tradizioni religiose, scaturisce una "forza debole" che pu� cambiare il mondo. Questa � la forza delle religioni: amore e fede. Con questa forza gridiamo: nessuna guerra � santa, ma solo la pace � santa. Parlare di guerra di religione � un assurdo e una bestemmia di fronte a Dio.

Ci rivolgiamo a chi uccide e fa la guerra in nome di Dio: "Fermatevi! Non uccidete! Discutiamo insieme e Dio vi illuminer�!". Ci rivolgiamo a chi calpesta l'uomo e il creato, chiedendo in nome di Dio il rispetto di ogni creatura e di tutto il creato. Mai l'odio, la distruzione e i conflitti trovino un incentivo nella religione!

Dopo la fine del II conflitto mondiale e, poi, dopo la caduta dei muri, l'umanit� ha sperato in un tempo di pace e di giustizia. Ma la fine di questo secolo, grande e terribile, � segnata da nuovi conflitti, nuove sofferenze, nuovi muri. Noi, forti della saggezza della fede e dell'esperienza di tanti dolori, dichiariamo: la guerra � una follia e mai c'� la vittoria nell'eliminazione dell'altro.

La guerra � sempre una sconfitta per l'uomo e un'offesa a Dio. Possa crescere la consapevolezza che il dolore di un popolo, in qualunque parte del mondo, impoverisce tutto il pianeta!

Nessun odio, nessun conflitto, pu� resistere alla preghiera, al perdono e all'amore. Per questo chiediamo perdono e perdoniamo. Per questo abbiamo vissuto, in questi giorni, una scuola di dialogo. La medicina del dialogo permette di guarire tante incomprensioni e conflitti tra i popoli e tra le religioni. Il dialogo svela che la guerra e le incomprensioni non sono invincibili. Niente � perduto con il dialogo. Tutto � possibile con la pace!

Mai pi�, allora, la guerra! Dio conceda al mondo il meraviglioso dono della pace per la preghiera di tutti i credenti!

Bucarest, 1 settembre 1998