Cyangugu si trova in Ruanda, a 20Km dalla frontiera con il Congo, ancora chiusa a causa delle gravi violenze che nelle ultime settimane hanno insanguinato la zona di Bukavu. Lì, nel campo di Nyagatare, sono rifugiate circa 1300 persone, mentre altre 3500 circa sono accolte in città in alloggi di fortuna.
La situazione nel campo è molto difficile e per questo le Comunità di Sant'Egidio del Ruanda hanno organizzato la distribuzione di aiuti di emergenza (cibo, abiti, medicine) per tutti i rifugiati nel campo.
Scrive Celestin, della Comunità di Sant’Egidio di Butare:
Quando il nostro camion è arrivato al campo, la gente si è fatta subito attorno a noi. Alcuni erano felici, altri mormoravano perché avevano paura di restare esclusi dagli aiuti. Infatti, in precedenza era successo che i soccorsi portati da altre organizzazioni non fossero stati sufficienti per tutti.
Avevamo con noi alcune tonnellate di fagioli, di farina di mais, di zucchero, 34 balle di coperte e 15 balle di maglie di lana.
Qui la gente è molto povera, tutti soffrono molto e quindi si capisce che ci sia una certa tensione. Ma quando abbiamo terminato la distribuzione tutti erano contenti, perché gli aiuti sono stati sufficienti per garantire una settimana di viveri a tutti i rifugiati nel campo.
Il responsabile, Mr. Jonas Jondwe ci ha ringraziato dicendo "almeno per questa settimana abbiamo saziato la nostra fame, i nostri bambini prenderanno una zuppa con lo zucchero e potranno proteggersi contro il freddo della notte. Noi abbiamo capito che siete cristiani e che è il Signore che vi ha mandato da noi. Noi abbiamo anche capito che Dio ancora ci ama poiché ci ha mandato i suoi figli e le sue figlie. Siete venuti come dei fratelli e delle sorelle ed abbiamo avuto la gioia di passare una giornata con voi. Ancora grazie e dite a tutti gli amici della vostra comunità che abbiamo compreso che siete dei messaggeri della pace e noi anche vogliamo che la pace venga nel nostro paese così che possiamo rientrare in pace".
Anche la responsabile delle donne ha espresso al sua gratitudine: "Oggi - ha detto - i nostri bambini mangeranno, grazie per lo zucchero e per "l'oro" (i fagioli). Perché per noi i fagioli sono il cibo più importante".
La gioia dei bambini era molto grande, soprattutto per le maglie di lana contro il freddo e se le sono messe subito. C'è ancora molto da fare, soprattutto perché i bambini sono dispersi senza far niente, ed abbiamo pensato che ci sarebbe bisogno di fare la Scuola della Pace.
Abbiamo assistito ad un miracolo del Signore che ha come moltiplicato il nostro aiuto: tutti hanno ricevuto quello di cui avevano bisogno e sono anche avanzate anche delle cose. Le abbiamo lasciate al campo e se troveremo ancora altri aiuti, ci siamo detti disponibili per portarlo lì.
Non abbiamo incontrato solo povertà, ma anche una grande sete di speranza e della Parola di Dio: "Siamo dovuti fuggire senza le nostre Bibbie, mentre avremmo bisogno di leggere la Bibbia per non soccombere alle tentazioni dell'odio. Nella nostra città, a Bukavu, l'odio continua a crescere e noi abbiamo bisogno di pregare. Se potete trovarci delle Bibbie per noi questo sarebbe importante, avrete nutrito non solo il corpo ma anche lo spirito."
C'è ancora molto da fare, perché solo nella città di Cyangugu ci sono più di 3.500 rifugiati che non sono registrati e che hanno bisogno di aiuto. Ma i più vulnerabili ora sono quelli che stanno in Burundi. Alcuni della Comunità del Ruanda li hanno visitati ed hanno riferito che sono in condizioni spaventose. Dobbiamo pregare molto per la pace in Congo e in tutti i Grandi Laghi. Solo la preghiera della sera ci incoraggia ad andare sempre avanti e a credere alla forza del Signore.
Per la Comunità,
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