Un gruppo di responsabili delle Comunità di Sant'Egidio dell'Uganda si è recato in pellegrinaggio al santuario di Namugongo, che sorge sul luogo dove sono stati uccisi i primi martiri ugandesi.
I martiri (quasi tutti giovani, alcuni ancora catecumeni, cattolici e anglicani insieme) vennero uccisi, alla fine del XIX secolo, per non aver voluto rinnegare la fede.
Il santuario - visitato da Paolo VI e da Giovanni Paolo II - è considerato il cuore della Chiesa ugandese: la scelta di fedeltà fino alla morte dei giovani martiri è stato considerato il segno della maturità cristiana delle comunità della prima generazione. Il luogo, continuamente visitato, ospita una volta l'anno un grande pellegrinaggio nazionale.
Il pellegrinaggio della Comunità di Sant'Egidio ha ripercorso le tappe della visita di Paolo VI (avvenuta esattamente 30 anni fa), ricordando anche alcune delle sue più significative riflessioni.
Dopo una sosta al memoriale anglicano del martirio, dove è stato posto l'accento sul valore ecumenico della testimonianza dei martiri, si è giunti al santuario cattolico, dove è stata celebrata la liturgia, durante la quale è stato idealmente firmato dai partecipanti un patto di Sant'Egidio per l'Uganda, per la pace, per i suoi poveri, specialmente i bambini, in particolare quelli che nel nord del paese sono vittime della guerra. |