TIRANA - Ha approfittato della tavola rotonda “Migranti, una sfida globale” che si svolge a Tirana organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, per fare il punto sulle politiche dell’immigrazione dell’Italia, ma anche per rispondere ad alcune polemiche ed attacchi. Il Prefetto Mario Morcone, Capo del Dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione al Ministero dell’Interno, lo ha detto iniziando il suo intervento: “parlerò con estrema chiarezza e sincerità”.
“Voglio iniziare a parlare – non per polemica, ma per chiarezza – ricordando quanto è scritto all’art.10 della nostra Costituzione: ‘lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge’: attenzione, si parla di persone, non di Stati, questo va ricordato a chi non ricorda che abbiamo a che fare con esseri umani, non con categorie”; ha poi rivendicato con orgoglio il lavoro dell’Italia: “Quando dal 2013 con Mare Mostrum salvavamo esseri umani, c’era qualcuno che diceva che così attraevamo migranti; oggi in molti hanno cambiato idea e capito; l’Italia, nonostante le nostre polemiche spesso provinciali, ha fatto pienamente la sua parte con serietà e dignità. Penso ai minori non accompagnati: l’Italia non ha piacere a rimpatriare dei minori!”.
Morcone ha poi affrontato le questioni relative ai rapporti con gli altri Stati europei: “La cancelliera Merkel è stata molto seria e responsabile sulle questioni riguardanti i migranti, meno lo sono Paesi che rifiutano oggi le ripartizioni, come Spagna, Austria, Polonia o Ungheria. E colpisce e dispiace che Paesi come Polonia e Ungheria i cui cittadini sono stato accolti largamente anche in Italia, oggi dicano ‘no’.
Alcuni Paesi insistono che dovremmo creare gli ‘hotspot’: temo sia un’idea per schiacciare sui Paesi del sud – soprattutto Italia e Grecia – il fenomeno migratorio. Ma su una cosa sono certo: risponderemo sempre no a chi ci chiede di realizzare una sorta di campi di concentramento per migranti in Calabria o Sicilia!”. Prima di concludere il Prefetto Morcone ha tenuto a puntualizzare una nota personale: “lasciatemi concludere con una piccola nota polemica personale; qualcuno mi accusa di essere un uomo di parte. Si, sono un uomo di parte: dalla parte di Papa Francesco, dalla parte del Presidente della Repubblica Mattarella, dalla parte del Presidente del Consiglio Renzi”.
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