Nel 1998 Jorge Bergoglio, allora arcivescovo di Buenos Aires, scrisse questo libro dopo un'approfondita riflessione sul viaggio di Giovanni Paolo II a Cuba. Bergoglio, convinto della necessità di porre fine all'isolamento dell'isola, colse la portata storica dell'incontro tra papa Wojtyla e Fidel Castro. Si trattava dell'inizio del processo, il cui compimento è la visita di papa Francesco a L'Avana nei prossimi giorni, dopo l'annuncio della fine dell'embargo statunitense. Scrive nell'introduzione Andrea Riccardi: "Papa Francesco, da latinoamericano, ha realizzato quello che tanti avevano sognato prima di lui, anche grazie all'interlocuzione con il presidente Obama. Ha mostrato la forza del dialogo. Leggere queste pagine di riflessione sul viaggio di Giovanni Paolo II nel 1998 aiuta a capire meglio come Jorge Bergoglio guardasse da tempo con grande attenzione a Cuba e al suo futuro, convinto che la Chiesa dovesse avere un ruolo in questo quadro".
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