In Kenya l'incidenza dell'AIDS sulla popolazione è stimata attorno al 7% (dati UNAIDS). A differenza di altri paesi africani, nelle grandi città non mancano le risorse, ma nelle aree rurali sono invece del tutto assenti strutture in grado di contrastare l'avanzamento dell'epidemia. E' a queste aree che si rivolge il nuovo centro del programma DREAM, che sorge presso il Sant'Orsola Hospital a Materi, distretto di Tharaka.
L'ospedale sorge in una zona rurale, a circa 300 km da Nairobi. Appartiene alla diocesi cattolica di Meru ed è gestito in collaborazione con gli ospedali Sant'Orsola di Bologna e di Ferrara che hanno costituito un'ONG, denominata Ibo, che da anni invia regolarmente medici e personale italiano per sostenerne l'attività. Si tratta di una struttura moderna, di medie dimensioni: i reparti di medicina e di chirurgia hanno una disponibilità di 40 posti letto per adulti e 30 per bambini.
L'idea di aprire un centro DREAM all'interno dell'ospedale è nata in Italia. I malati di AIDS aumentavano e i medici del S.Orsola di Bologna e Ferrara impegnati in Kenya si chiedevano come far fronte al problema. L'incontro con i responsabili del programma della Comunità di Sant'Egidio ha fatto nascere l'idea di una collaborazione, che ha preso l'avvio un anno e mezzo fa.
Diciotto mesi intensi, necessari per raccogliere fondi, prendere i contatti con le autorità governative, ottenere tutte le autorizzazioni, costruire il laboratorio e l'ambulatorio, realizzare i corsi di formazione del personale.
La caratteristica di questo nuovo centro è di essere un centro di referenza, ovvero un punto da cui si dirama la somministrazione e il monitoraggio della terapia per una serie di centri minori posti nelle aree rurali e nei villaggi: ad esso infatti afferiscono 7 "posti di salute" in villaggi piuttosto distanti. I malati non potrebbero recarsi da soli nell'ospedale, non solo per i disagi del viaggio, ma anche per problemi economici. Il centro funziona quindi come day hospital solo per chi può accedervi direttamente, Per gli altri, è stato realizzato un servizio di macchine attrezzate, che si recano nei posti di salute in date stabilite per effettuare le visite, i prelievi per i test ai pazienti e per monitorare la terapia. I prelievi effettuati nei villaggi vengono portati al laboratorio per la valutazione delle cd4 (ovvero del livello delle difese immunitarie del malato di HIV) che è la condizione indispensabile per dare a ciascun malato la cura appropriata. Si realizza così una vera e propria terapia "domiciliare", laddove invece che nelle case ci si reca in villaggi piuttosto inaccessibili e distanti.
Il 1 dicembre, proprio nella giornata internazionale dedicata alla lotta all'AIDS, il centro è stato inaugurato, con una cerimonia che ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, malati, e famiglie del luogo. Era presente anche una delegazione da Ferrara.
Dopo i discorsi ufficiali, intramezzati da canti e balli locali, è stata scoperta la targa e tagliato il nastro: il nuovo centro è ufficialmente aperto, non resta che augurare buon lavoro a tutti quelli che in questi mesi si sono impegnati affinchè DREAM raggiungesse anche questa nuova destinazione.