Per tanti bambini albanesi, soprattutto nei villaggi di montagna, l’estate non rappresenta un momento di svago, o di vacanza: bisogna aiutare la famiglia nella custodia degli animali e nei lavori dei campi.
Per questo, la Scuola della Pace è un appuntamento tanto atteso. Sono queste le vere vacanze, in cui si possono rivedere gli amici che vengono da lontano, giocare, stare insieme, fare festa.
Anche quest’anno, quindi, oltre trecento giovani (e non) da varie città dell’Europa hanno dato vita alle Scuole della Pace, a Tirana, Lezhe, Scutari e Puka e in vari villaggi del nord, come Malecaj e Barbulloj. Nomi ormai familiari a chi, da alcuni anni, segue le cronache delle nostre Estati di solidarietà.
Il tema centrale delle attività per i bambini è stato l’amicizia. Un’amicizia che si può vivere con tutti senza distinzioni (perché anche in Albania, come in tanti altri posti del mondo, i bambini vivono gli stessi pregiudizi degli adulti verso chi a loro sembra diverso).
Un apprendimento non teorico, ma fatto di vita insieme, e poi di una offerta di amicizia a tutti. Per questo, in ogni luogo dove si è svolta la Scuola della Pace è stata anche organizzata una grande festa di piazza, aperta a tutti. Un’occasione per incontrare tanti e per spiegare a tutti il lavoro della settimana, anche con dei gesti pubblici, ripresi dalla stampa e dalla televisione locale. A Lezhe, per esempio, durante la festa sono state raccolte tante firme contro il razzismo. A Puka, una città del nord dell’Albania, non lontano dal confine con il Kosovo, (con una popolazione per circa l’80% musulmana il restante 20% è cristiana), la Scuola della Pace ha coinvolto circa 150 bambini e una ventina di giovani che sono venuti ad aiutare. La festa finale, davanti al Palazzo della Cultura, ha attirato centinaia di persone anche dai villaggi attorno.
A Elbasan, l’11 agosto, è arrivato in piazza un “mago” , attirando anche qui una certa folla. Tutti hanno aderito a una raccolta di firme contro l’utilizzo dei “bambini soldato” nei conflitti
“I colori della vita” una campagna di educazione sanitaria
Ma Scuola della pace vuol dire anche comunicare una cultura della vita. Per questo è stata svolta una vera e propria campagna di educazione sanitaria, centrata in particolare sull’alimentazione, dal titolo “I colori della vita”.
Infatti, una lunga e attenta osservazione delle abitudini alimentari dei bambini ha evidenziato una carenza di frutta e verdura nell’alimentazione quotidiana. I bambini hanno quindi preparato delle piccole mostre che sono state esposte nelle feste e sono così divenuti per un giorno esperti di educazione sanitaria.
Gli ambulatori di Lezhe e Tirana
Anche quest'anno alcuni fisioterapisti sono stati presenti nell’Ambulatorio di Riabilitazione neuromotoria per l’età evolutiva “B. Cicconi” di Lezhe e nell’Ambulatorio di fisioterapia del Reparto Pediatria dell’Ospedale Universitario di Tirana.
Alcuni bambini sono seguiti da anni. Ed è una gioia per gli amici italiani vedere i loro progressi, e verificare come a volte l'intelligenza che nasce dall'amore e dalla cura sia la medicina migliore per molti di loro.
Tanti volti, tante storie: i fisioterapisti sanno che, oltre alla terapia fisica, è la loro presenza che dà speranza, incoraggia i genitori, che spesso devono affrontare, oltre alle difficoltà legate alla malattia dei figli, anche quelle logistiche. C'è chi abita in villaggi dove è difficile anche muoversi con la sedia a rotelle. A meno che un amico non riesca a fare quelle modifiche che la rendono utilizzabile... oppure c'è chi vorrebbe andare a scuola, ma abita in un luogo troppo isolato. Allora, un kit di materiale scolastico può supplire almeno in parte e sostenere la speranza di poter riprendere gli studi.
Tanti bambini hanno bisogno di essere sostenuti nella crescita. Ormai i nostri Ambulatori di fisioterapia sono un centro di riferimento per coloro che hanno bambini in difficoltà. |