Il 4 luglio del 1976, a Buenos Aires, in Argentina, venivano assassinati nella camera da pranzo della loro casa parrocchiale di San Patrizio, nell’elegante quartiere di Belgrano, 5 religiosi pallottini, il parroco padre Alfredo Kelly, padre Pedro Dufau, padre Alfredo Leaden ed i seminaristi Emilio Barletti e Salvador Barbeito. Vengono uccisi a mitragliate nella notte probabilmente da un gruppo paramilitare. Nella moquette del pavimento, ancora oggi conservata nella parrocchia, ci sono le tracce del sangue sparso ed i buchi provocati dalle numerosissime pallottole esplose. Muoiono come comunità religiosa unita nel martirio. "Juntos vivieron, juntos murieron” e’ il motto con cui vengono ricordati nella Chiesa argentina.
Mons. Jorge Mario Bergoglio, allora Provinciale dei Gesuiti, che era stato anche padre spirituale di alcuni di loro, scriveva nella rivista CIAS, pochi giorni dopo la morte dei religiosi pallottini, nel luglio 1976:
“ …La loro morte, una morte gratuita, deve essere assunta da tutti noi come la parola piú eloquente che abbiano voluto e potuto rivolgerci. In essa, raggiunge il culmine quel processo morboso che attraversiamo con un’irresponsabilitá anestetizzata. La parola della loro morte ci rivela il senso parossistico di quell’infermitá che corrode la nostra societá dal profondo. Abbiamo perduto il senso dell’uomo e del popolo concreto con tutte le sue esperienze storiche e le sue aspirazioni piú chiare.”
IL 2 febbraio, nel corso della preghiera serale della Comunità di Sant'Egidio, nella basilica di San Bartolomeo, Santuario dei Nuovi martiri del XX e XXI secolo, sono stati donati il calice e la patena con cui essi hanno celebrato tante volte l’Eucarestia. Le reliquie sono state deposte sull'altare dedicato ai martiri delle Americhe.
La preghiera è stata presieduta da mons. Oscar Vicente Ojea, vescovo di San Isidro e presidente della Conferenza Episcopale argentina, con la presenza anche del vicepresidente mons. Marcelo Colombo, vescovo di La Rioja, e dei religiosi della famiglia pallottina.
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