Il Parlamento del Togo ha abolito all'unanimità la pena capitale e ha commutato in reclusione a vita tutte le sentenze già esistenti. "E' un passaggio storico in quell'area del continente africano e indica un metodo: il contrasto della violenza e la lotta per la sicurezza, la necessità di prevenire divisioni e di favorire un vero e profondo processo di riconciliazione nazionale devono fare a meno dalla pena di morte e rispettare la vita, anche dell'avversario e di chi si ritiene colpevole di un crimine. E' la base per la fine della violenza e delle vendette sommarie, anche a livello della società civile. Il fatto che il parlamento, su questo, abbia trovato l'unanimità è un esempio da considerare a livello africano e globale", ha commentato Mario Marazziti, coordinatore della campagna mondiale contro la pena di morte della Comunità di Sant'Egidio. E' un risultato a cui le autorità politiche e civili del Togo hanno lavorato da tempo come passo necessario per un processo di riconciliazione. La Comunità di Sant'Egidio ha sostenuto e accompagnato da vicino questo processo legislativo, di dialogo con l'opinione pubblica e si congratula con la classe dirigente del Togo per il coraggio esemplare che questo passo può rappresentareper l'intero continente africano.
Il passo era atteso fin dal 25 maggio scorso, allorché il Guardasigilli Kobou Biossey Tozoun aveva solennemente annunciato a Roma, nel corso del IV Congresso Internazionale dei Ministri di Giustizia organizzato dalla Comunità di sant'Egidio, che la pena capitale sarebbe stata cancellata nel suo paese nelle settimane successive, e il "caso Togo" è stato un elemento importante di analisi e di costruzione di pertcorsi alternativi di giustizia e sicurezza nel corso dei colloqui di Roma.
Oggi quest’impegno viene onorato pienamente, mentre si afferma anche in questa terra dell’Africa Occidentale –dove non avvengono esecuzioni ormai da 30 anni- il rispetto per la vita e per la dignità dell’uomo anche a fronte di crimini gravi, insieme al rifiuto di una giustizia intesa come violenza e vendetta. La Comunità di sant'Egidio si augura che l'esempio del Togo, come quello del Gabonalla vigilia del voto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla Risoluzione per una moratoria universale possa incoraggiare altri paesi africani e non in tempi brevi e si dichiara disponibile ad accompagnare fattivamente il percorso verso l'abolizione di altri paesi.
La Comunità di Sant’Egidio ha da tempo maturato strette relazioni di amicizia con il paese, avendone attivamente sostenuto il non lontano processo di riconciliazione nazionale.
Il rinnovato dialogo del Governo con le opposizioni, la società civile e i paesi donatori ha spianato il cammino verso la democrazia e il rispetto per i diritti fondamentali dell’uomo.
La ritrovata distensione ha creato i presupposti nei quali è maturato il processo abolizionista, che aveva già subito un forte impulso quando già nel dicembre 2008 il Governo aveva reso noto per la prima volta il disegno di legge che eliminava la pena di morte dal codice penale, giudicandola una punizione “umiliante, degradante e crudele”, nonché “irrimediabile e incompatibile” con la scelta del paese di avvalersi di “una giustizia che limiti gli errori giudiziari, corregga educhi e garantisca i diritti della persona”.
La Comunità di Sant’Egidio ricorda la rilevanza dei quattro congressi dei ministri di Giustizia promossi negli ultimi cinque anni. Tali incontri costituiscono una base concreta e operativa per mettere a punto strategie per l’abolizione della pena capitale in Africa e nel resto del mondo. La sua eliminazione in Togo ne rappresenta il frutto più recente, mentre in altri paesi africani si attendono a breve passi risoluti in questa direzione.
Sant’Egidio si rallegra profondamente per questo straordinario successo in Togo, e ricorda il lavoro compiuto giorno per giorno dalle sue comunità africane contro la pena capitale e per alleviare le misere condizioni di vita in cui versano tanti uomini e donne nelle carceri del continente.
La Comunità promette ogni sostegno necessario al compimento del cammino abolizionista in Africa e ovunque nel mondo. |