Un’estate speciale questa per molti malati dell’Ospedale Psichiatrico di Tirana: la presenza degli amici delle Comunità europee consente molte nuove attività, come uscire a conoscere la città.
La presenza degli amici italiani all’Ospedale Psichiatrico di Tirana è un’occasione per uscire dal reparto e visitare la città. Scopriamo insieme che sta cambiando molto rapidamente e si possono vedere molte cose nuove: un parco per bambini, il giardino pubblico, i palazzi dipinti, i ponti illuminati e tante altre novità.
Per uscire ci si prepara con grande attenzione: al mattino una visita dal barbiere, poi la scelta degli indumenti preparati dalla nuova lavanderia. Per qualcuno, occorrono anche le scarpe su misura.
I nostri amici aspettano l’uscita pomeridiana per ore davanti alla finestra: c’è chi indica a tutti le scarpe ripentendo con le mani il gesto della guida al volante, chi inforca gli occhiali da sole ricevuti in regalo (e per essere sicuro di non perderli, alla fine di ogni passeggiata ce li affida per la custodia).
Finalmente si parte: due pulmini e la Land Rover bianca formano un piccolo corteo nel traffico di Tirana. Oggi la meta finale è il Bellavista sulle alture del monte Daitj.
Intorno ad un tavolo, rinfrescati da una brezza leggera, davanti al panorama di Tirana e di tutta la valle, e’un vero piacere gustare il gelato o il caffè che, afferma serio M. "è la filosofia della vita".
Intorno a questa tavolo, sotto gli occhi incuriositi di altri avventori, si chiacchiera di molte cose: della famiglia, dell’Italia e perché no... di calcio.
Compare una chitarra e G. suona musica italiana, mentre N. lo accompagna con il fischio di un tubo di gomma estratta dalla capace camicia.
Al rientro, i volti sorridenti e distesi dei nostri amici sono molto lontani dalla realtà quotidiana della vita nel reparto psichiatrico. Anche chi, come P., non sa parlare, comunica a tutti, a gesti, la gioia di questa giornata.
Quest’estate di amicizia è veramente speciale: restituisce dignità a tutti e ci aiuta a sognare che, in un futuro prossimo, questi non siano solo episodi.
Mario Armanni |