Un anno dopo l’Incontro mondiale per la pace di Sarajevo, la capitale della Bosnia-Erzegovina ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria ad Alberto Quattrucci, Segretario generale dell’associazione “Incontri internazionali uomini e religioni”, della Comunità di Sant’Egidio, che ha organizzato del meeting. Il riconoscimento, “per i meriti straordinari e per il contributo dato allo sviluppo dei principi di umanità, tolleranza e solidarietà fra popoli di diverse nazioni, religioni e culture”, verrà consegnato mercoledì 8 maggio nel corso di una cerimonia che avrà luogo nella sede dell’Assemblea cantonale di Sarajevo, presenti le massime autorità cittadine.
Commentando la notizia in un’intervista ad un giornale locale, Quattrucci ha manifestato la sua soddisfazione per un riconoscimento dovuto “al lavoro congiunto di persone provenienti dalla Comunità di Sant’Egidio”, ed ha ricordato che “l’incontro dello scorso anno per la pace a Sarajevo è stato un evento storico che ha visto la partecipazione di tutti i principali esponenti politici e leader religiosi della regione”. “Essere riconosciuto come un cittadino, ha poi aggiunto, è un’aspirazione avvertita in tutta Europa, non solo a Sarajevo; in Italia, per esempio, abbiamo immigrati e anche una presenza di rom, che ci pongono lo stesso problema”.
Nell’arco di un anno il seme di pace gettato a Sarajevo ha fatto maturare frutti anche in altre repubbliche della ex Jugoslavia come è dimostrato dal disgelo, registrato recentemente, dei rapporti fra Kosovo e Serbia.
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