Parole che toccano il cuore, voglia di ricordare perché le tragedie del passato non si ripetano mai più, l'impegno a costruire una società più giusta che rispetti e difenda la vita rinunciando a ogni forma di violenza: l'8 maggio in tanti a Pécs, in Ungheria, hanno accolto l'invito della Comunità di Sant'Egidio e della Comunità Ebraica a fare memoria dell'olocausto alla vigilia del 70° anniversario della costruzione del ghetto, dove sono stati trattenuti più di 2500 ebrei prima della deportazione e la morte nel lager nazista di Auschwitz-Birkenau nel 1944.
Sono ormai dieci anni che Sant'Egidio e la Comunità Ebraica di Pécs celebrano la memoria di questa grande ferita nella storia della città. Quest'anno hanno partecipato anche molti studenti liceali che hanno ascoltato con attenzione la testimonianza di Éva Fahidi, scrittrice sopravvissuta alla shoah, per poi marciare insieme al resto della cittadinanza per le vie di Pécs. Alla marcia sono intervenuti anche il vice-sindaco Péter Csizi, il vescovo della città, György Udvardy, il rabbino András Schönberger e János Nagy della Comunità di Sant'Egidio di Pécs.
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