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8 Settembre 2014

Il custode del Sacro Convento all'incontro internazionale di Sant'Egidio. San Francesco, la natura e lo sviluppo sostenibile

 
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Dal rapporto di San Francesco con la natura nasce l’idea di uno sviluppo sostenibile per l’uomo e per l’economia del terzo millennio: questa la lettura del Custode del Sacro Convento di Assisi Mauro Gambetti, che è intervenuto nel panel dedicato ai temi economico-sociali all’Incontro Internazionale di Sant’Egidio in corso ad Anversa.

Citando fonti francescane medievali, il relatore ha sostenuto che il Poverello non si preoccupava di “ottenere il massimo possibile da ció che lo circonda, pur non dovendo temere la fine delle risorse”. Il suo era dunque un atteggiamento rispondente al principio “di quello che oggi chiamiamo sviluppo sostenibile, perché tiene insieme il significato del dono, ovvero il fatto che gli esseri umani vivano felicemente lo sviluppo,con la realtá del dono, ovvero il fatto che gli esseri umani possano solo ricevere la vita da ció che li circonda e quindi sono condannati a morire se non rispettano ció che li sostiene”.

In alternativa, il relatore ha citato “l’agire irrazionale di chi ritiene di essere padrone e sfruttatore della natura”, ed ha fatto innumerevoli esempi: la sistematica distruzione del paesaggio, il diboscamento, la cementificazione incontrollata, la manipolazione genetica, l’avvelenamento dell’ambiente. Tentazioni che si possono vincere solo “scegliendo la povertá  come condizione di libertá per vivere senza accaparrare, usando dei beni senza appropriarsene, godendo della bellezza di ció che esiste senza cedere all’istinto di impadronirsene”. D’altra parte – ha concluso – “o si domina tale istinto o si è da esso dominati”. 

PANEL 2: XXI secolo: sviluppo sostenibile e lotta alla povertà

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