change language
ets dins: home - recull de premsa newslettercom contactar-noslink

Ajuda la Comunitat

  
15 Desembre 2012

Preparare il domani non è solo continuare il presente

I futuri che si credono perduti. Il futuro che credo e so

 
versió imprimible

Nel 1931, presagendo cosa sarebbe successo di lì a pochi anni, Paul Valéry scrisse che il futuro non era più quello di una volta. Diventata oggi graffito sui muri delle città, l'intuizione respinge l'idea positivista di un futuro migliore del presente. Infatti, che diverso domani può nascere da un oggi magro come questo? Per molti è ormai un vivere alla giornata, solo cercando di resistere a difficoltà montanti che non sembrano nemmeno più frutto di un ciclo economico negativo, ma vengono percepite come croniche, incistate negli anni. E non serve ricordare che l'Europa nel 1945 era un cumulo di macerie alle moltitudini, ormai, che sono nate anni e decenni dopo. L'idea che tutti hanno di questo mondo, di quest'Europa, di questo Occidente è quella di chi fino a ieri credeva nella "magnifiche sorti e progressive" e oggi si ritrova al centro di una crisi di cui non vede la fine. Non sembrava possibile e invece ecco il futuro diventato mare ignoto dove si naviga a vista, senza sapere o prevedere, immersi nel carpe diem.

Domandiamoci, tuttavia: esiste oggi soltanto il futuro come un quadro scuro che non lascia scorgere ombra di luce? O non ci sono, invece tanti futuri possibili, a partire da quello personale di ognuno di noi? Ma certo: c'è il futuro del bambino, indistinto, gigantesco, favoloso, fatto di mondi su mondi che si dilatano oltre ogni limite. C'è il futuro del giovane, nutrito di vita e di speranze. C'è il futuro dell'adulto, il futuro del padre, della madre, della famiglia. Ci sono futuri diversi, tutti però guardati oggi con "timore e tremore", per dirla con Kierkegaard. Domani che promettevano grandi cose non daranno niente se addirittura non strapperanno ciò che si è duramente conquistato. Di qui la ribellione, la protesta, lo sconforto e l'amarezza, tutti connotati di chi il proprio futuro non lo vede, ragazzi ma non solo se è vero che nel deserto giovanile di basso orizzonte si affacciano spesso anche gli adulti, padri e madri che sentono il proprio posto di lavoro pericolare come una casa assalita da allarmanti tremolii. E diventato inquietante e oscuro il domani del giovane quanto è pieno di preoccupazioni quello dell'adulto. Si vive, così, murati nella stanza del presente senza porte né finestre sul domani.

Poiché lo si teme, si vorrebbe che il futuro non arrivasse e si tende a contraffarlo, a mascherarlo in una continuazione del presente. Non lo si riempie di speranza, non lo si arricchisce. E tutto ciò anche per avergli consegnato un solo compito: essere lo sviluppo e il perenne miglioramento del presente. Che è un errore di prospettiva, un credo materialista, un impulso a crescere che, se la crescita non arriva, vede il domani chiuso a chiave. Da chiedersi, però, se oltre a questo futuro fatto di necessità, bisogni, desideri terreni (dove tutto ciò che potevo comprarmi una volta, adesso non me lo posso più permettere), non ce ne possa essere un altro di chi si ostina a guardare avanti con fiducia e sa resistere all'abbuiarsi dei tempi: un futuro, diciamolo, cristiano. Generato, come tale, da impegno e fiducia, alimentato da gioia, dovere e sacrificio. Il futuro cristiano non si abbatte, non si perde, non si acquatta nel presente. Resta bene in vista per tutti coloro che lo cercano, i giovani che sperano, gli adulti che faticano, i malati che soffrono, i marginalizzati, i precari e i tanti, tantissimi che discendono dalle Beatitudini evangeliche: i miti, gli affamati di giustizia, i puri di cuore, i perseguitati ingiustamente.

Poi gli anziani, oggi folla grande. «Essere anziani è bello», ha detto il Papa il 12 novembre nella «visita tra coetanei» a una casa famiglia romana della comunità di Sant'Egidio. È bello se «non ci si fa imprigionare dalla tristezza». E bello se «si sa scoprire la presenza e la benedizione del Signore con le ricchezze che essa contiene». Bello essere anziani. Ma potrebbero le parole di Benedetto XVI voler dire che il futuro appartiene anche agli anziani nonostante che davanti ne abbiano meno di tutti? Se mi è consentito testimoniare in merito, direi di sì. Può apparire illusione o astuto antidoto alla paura inevitabile, biologica, della fine, ma la sensazione di non avere futuro non ce l'ho. Un altro futuro lo avverto, lo sento. Un futuro nuovo. Ripeto: può sembrare chimera, sogno. Astuzia no. E se invece è fede, come credo e spero, prego Dio che me la conservi. 


 LLEGIR TAMBÉ
• NOTÍCIES
14 Desembre 2017
ROMA, ITÀLIA

Visita online el pessebre de Sant'Egidio: Jesús és acollit pels pobres, els malalts, qui no té casa i persones de totes les religions

IT | ES | DE | FR | CA | NL
1 Setembre 2017

1 de setembre, memòria de Sant'Egidio . La Comunitat, que pren el seu nom en dóna gràcies arreu del món

IT | EN | ES | DE | FR | PT | CA | ID
13 Juny 2017
BARCELONA, ESPANYA

A Barcelona es celebren els 49 anys de Sant’Egidio a la Basílica de Santa Maria del Mar i en una festa a la plaça

ES | CA
20 Març 2017
ROMA, ITÀLIA

Acaba a Roma el congrés de representants de les Comunitats de Sant'Egidio d'Àfrica i d'Amèrica Llatina

IT | EN | ES | DE | FR | PT | CA | NL
9 Febrer 2017

Festa de Sant'Egidio pels seus 49 anys amb el poble de la Comunitat

IT | ES | DE | FR | PT | CA
8 Febrer 2017

Sant'Egidio, 49 anys: una crida per una cultura de la pau i la solidaritat amb els pobres #periferiesalcentre

IT | ES | DE | FR | CA | RU
totes les notícies
• PREMSA
25 Febrer 2018
Domradio.de

"Gräben zuschütten"

25 Febrer 2018
kathpress

Kardinal Marx fordert mehr Engagement für Einheit der Menschen

25 Febrer 2018

„Gräben zuschütten, Spaltungen überwinden“

24 Febrer 2018
Domradio.de

Im Dienst der karitativen Arbeit

22 Febrer 2018
Br-Online

Interview mit Sant'Egidio Mitgründer Andrea Riccardi

22 Febrer 2018
Sonntagsblatt

Die katholischen 68er

tota la ressenya de premsa
• DOCUMENTS

Homilía del cardenal Jaime Lucas Ortega y Alamino, arzobispo de La Habana, en la liturgia de acción de gracias por el 47 aniversario de la Comunidad de Sant'Egidio

tots els documents

FOTO

1018 visites

1025 visites

986 visites

1076 visites

1000 visites
tots els mitjans relacionats