| 14 Octubre 2015 |
Volontari di Sant'Egidio al lavoro nelle carceri |
L'intesa |
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Siglato ieri il protocollo d'intesa tra il provveditorato regionale Abruzzo e Molise dell'amministrazione penitenziaria e la comunità di Sant'Egidio, per ratificare e prolungare nel tempo l'impegno dei volontari per migliorare il benessere e le condizioni di vita dei detenuti. Un'opera svolta fin dal 2010 in buona parte delle carceri d'Abruzzo e Molise, con gli operatori di Sant'Egidio che sostengono materialmente e moralmente i reclusi con svariate attività: «Nel carcere di Pescara ad esempio - racconta Roberta Casalini, responsabile locale della comunità - già da diversi anni un nostro volontario viene a svolgere attività di falegnameria facendosi aiutare dai detenuti». Ma quello che più conta, all'interno degli istituti penitenziari abruzzesi e molisani ora che hanno superato il dramma del sovraffollamento, è creare un clima favorevole per favorire il recupero e la riabilitazione dei reclusi.
«La comunità di Sant'Egidio - sottolinea Maria Claudia Di Paolo, provveditore regionale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - ci è di aiuto soprattutto con quelle persone che non hanno familiari, sono stranieri oppure malati. Questa organizzazione ha la capacità di ricreare una famiglia per i detenuti i quali proprio con la separazione degli affetti, subiscono le lacerazioni peggiori». Insomma, dalla partecipazione a gite autorizzate dal magistrato di sorveglianza alla preparazione di pranzi, passando per la mediazione culturale e religiosa. Sono queste le attività che maggiormente conducono nelle carceri i volontari della comunità di Sant'Egidio: «Il protocollo d'intesa - ribadisce Cesare Zucconi, segretario generale dell'associazione - scatta la fotografia di un carcere che vuole aprirsi alla società, guardando al futuro e alla ricollocazione lavorativa del detenuto una volta uscito». E proprio su chi avrà pagato il conto con la giustizia, si concentreranno gli sforzi dei volontari pescaresi: «Saremo - assicura Roberta Casalini - un punto di riferimento informativo, con le altre associazioni, per gli ex reclusi senza dimora che non verranno lasciati soli».
Davide De Amicis
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