È previsto per le ore 19,45 di oggi all'aeroporto Roissy Charles de Gaulle di Parigi l'arrivo dal Libano di un primo gruppo di rifugiati siriani e iracheni che, grazie al progetto dei «corridoi umanitari», entrerà in tutta sicurezza e legalmente in territorio francese. Si tratta di quattro famiglie e di un adulto disabile, sedici persone in tutto, fra cui tre minori in tenera età. A motivo della loro situazione di vulnerabilità hanno ottenuto un visto per richiedenti asilo rilasciato dall'ambasciata francese in Libano. Provengono per la maggior parte da Homs, città siriana rasa al suolo, gli altri da Beirut e Ninawa. Una volta in Francia, saranno accolti in varie città, come Nîmes e Le Mans.
L'arrivo di questo primo gruppo è la concretizzazione del protocollo d'intesa siglato il 14 marzo all'Eliseo fra il ministero dell'Interno, il ministero degli Affari esteri, la Comunità di Sant'Egidio, la Federazione protestante di Francia, la Fédération de l'entraide protestante, la Conferenza episcopale e Secours catholique - Caritas France. Tale accordo stabilisce le condizioni di identificazione, accoglienza, integrazione e inclusione di cinquecento persone nei diciotto mesi successivi alla firma del protocollo.
All'aeroporto parigino, per la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), sarà presente il presidente Luca Maria Negro: «Per noi - ha dichiarato - si tratta di un traguardo importante. La Francia è il primo paese europeo a seguire l'esempio italiano, una buona pratica portata avanti in chiave ecumenica, dove protestanti e cattolici insieme si sono attivati per l'accoglienza in sicurezza di persone che hanno perso tutto a causa di guerra e persecuzione».
Lunedì scorso la Fcei ha inviato una lettera-appello ai partner ecumenici europei e internazionali chiedendo di prendere iniziative anche a livello delle Nazioni Unite.
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