ROMA. Cooperazione allo sviluppo, governo e Parlamento battono un colpo.A pochi giorni dal Forum della cooperazione internazionale, promosso dal ministro Andrea Riccardi a Milano per il 1° e 2 ottobre -presenti il premier e ministri vari- il ministero degli Esteri annuncia un'inversione di tendenza con un aumento del 16,5% dei fondi per il 2013. E al Senato procede l'esame del ddl bipartisan Pd-Pdl di riforma della cooperazione.
Il confronto tra istituzioni e società civile arriva alla conferenza organizzata da Associazione Ong italiane, Cini e Link 2007, per lanciare il documento programmatico di rilancio del settore: «La cooperazione internazionale allo sviluppo che vogliamo". Molte le convergenze tra ong, rappresentanti del governo e senatori impegnati nella riforma della legge 49, datata ormai 1987. E qualche divergenza, anche tra il sottosegretario agli Esteri Marta Dassù e Mario Giro, il consigliere del ministro alla Cooperazione.
Le Ong ribadiscono dunque che «la politica estera dell'Italia, che non ha obiettivi egemonici, non può che esprimersi che come rapporti di cooperazione», una «componente qualificante delle relazioni internazionali del nostro Paese». Per questo serve una riforma che crei «un alto riferimento politico dedicato alla cooperazione: un ministro alla Presidenza del consiglio con specifico dipartimento»; poi «un fondo unico» per i capitoli di spesa delle diverse amministrazioni; «un'agenzia attuativa» che realizzi la cooperazione secondo gli indirizzi politici del Ministro. Le Ong esprimono quindi «apprezzamento per l'accelerazione della commissione Esteri al Senato».
Oggi la realtà è che i fondi della Farnesina per la cooperazione «sono diminuiti dell'88% in soli 4 anni» e mentre la media europea ha superato lo 0,40% , l'Italia è «sotto lo 0,15%». Un fatto che «insieme agli impegni non mantenuti» ha «logorato l'immagine internazionale dell'Italia fino a farla ritenere inaffidabile». Passaggio che non piace alla Dassù: «In un anno l'Italia ha recuperato credibilità, affermare ciò è darci una pugnalata da soli». Giro, consigliere di Riccardi, sottolinea che però anche di recente quando si è trattato di tagliare, alla Farnesina non hanno avuto dubbi: «A dicembre - ricorda - i 7 milioni sono stati tagliati tutti alla cooperazione».
Dassù è convinta che «avere risorse per la cooperazione adeguate a un Paese del G8 è un nodo dirimente». E annuncia quel 16,5% «di aumento nel bilancio di previsione». Scettico il presidente dell'Aoi Gianfranco Cattai: «Fondi per il 2012 e 2013 non ce ne sono. Quando mi arriverà una comunicazione replicherò».