Il Ticino | 26 Septiembre 2014 |
La Comunità di Sant'Egidio ad Anversa: solo la pace è il futuro |
Voci da tutto il mondo contro gli orrori della guerra |
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La Pace è il futuro. Un'affermazione da sognatori? Ad Anversa la Comunità di Sant'Egidio, e con essa i rappresentanti delle principali religioni del mondo, ha voluto tradurre l'interrogativo che da molti mesi preoccupa tutti in un proposito chiaro e deciso. La Pace è il futuro, anzi deve essere il futuro in un mondo che sta già vivendo una "terza guerra mondiale a pezzetti", come ha detto Papa Francesco.
"Dicono alcuni: non può essere il futuro! Siate realisti! È impossibile evitare i conflitti. La pace non è il futuro! Almeno, per certi popoli... - ha detto il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, concludendo l'incontro di Anversa - Un "no" rassegnato, in fondo spietato e indifferente. Questo "no" ha un prezzo: sofferenza per centinaia di migliaia di persone; donne ferite e violentate, bambini a cui è rubata l'infanzia, uomini costretti a fuggire. Gente senza futuro. Noi non vogliamo aggiungere il nostro "no" a quello di tanti altri".
L'incontro di Anversa si inserisce in un cammino che la Comunità di Sant'Egidio porta avanti, con pazienza e dedizione, da quasi trent'anni, raccogliendo l'eredità dello storico incontro interreligiaso di Assisi voluto da papa Giovanni Paolo II nel 1986.
Ricordando i cent'anni dall'inizio della prima guerra mondiale, che schiacciò duramente il Belgio, l'incontro di Anversa ha visto riuniti capi religiosi, esponenti del mondo della cultura e autorità politiche dal Medioriente all'America, dal Giappone alla Nigeria, in un dialogo serrato e aperto, con l'intenzione di riaffermare che lavorare per la pace non è un'illusione ingenua, ma un lavoro di realismo e impegno quotidiano, come ha sostenuto con convinzione Andrea Riccardi: "Il dialogo tra le religioni, le culture, le persone, è la risposta adeguata per vivere insieme in regioni e città, sempre più complesse e composite etnicamente e religiosamente. E' una pratica quotidiana, una cultura, che si fa proposta. Anche perché le guerre lasciano sempre il mondo peggiore di come l'hanno inizialmente trovato".
Nel 1986, Giovanni Paolo II ebbe l'intuizione di riunire ad Assisi alcuni rappresentanti delle principali religioni mondiali per pregare insieme ed affermare che nessuna violenza può essere legittimata dalla religione. Dopo quasi trent'anni il messaggio di quel primo incontro si rivela sempre più attuale, oggi che il mondo è straziato dalla violenza di un terrorismo che agisce nel nome di Dio. Ed è stata significativa ad Anversa la presenza di numerose voci dal mondo musulmano, come ad esempio il Gran Mufti d'Egitto Shawki Ibrahim AbdelKarim Allam, che si sono alzate per dissociarsi dalle azioni dei mujahidin dello Stato Islamico.
La situazione in Iraq è stata naturalmente al centro del dibattito, con la testimonianza di rappresentanti di tutte le comunità etniche e religiose del Paese. Particolarmente toccante è stato l'appassionato appello di Vian Dakhil, parlamentare irachena e rappresentante della comunità yazide, che vede ogni giorno il suo popolo perseguitato, costretto a scappare e a rifugiarsi sulla montagna del Sinjar sotto assedio da parte delle milizie dello Stato Islamico. Musulmani sunniti e sciiti, curdi e cristiani, si sono riuniti allo stesso tavolo per condividere la preoccupazione per un Paese frantumato e minacciato dalla follia estremista. Si è riaffermato da più parti il sostegno per le minoranze cristiane, che rischiano di vedere estinta la propria presenza millenaria in quella che fu la terra di Abramo. Un sostegno che la Comunità di Sant'Egidio ha voluto rendere concreto e accessibile a tutti, attivando da tempo una sottoscrizione per i cristiani di Siria e Iraq sul proprio sito web www.santegidio.org
Il dialogo, l'incontro, non possono rimanere esperienze isolate, la costruzione della pace richiede un costante impegno anche nelle nostre città, dove spesso la convivenza è una fredda tolleranza e chi è diverso è, se non un nemico, uno sconosciuto.
Dall'incontro di Anversa hanno ripreso forza e voce tante iniziative di pace da cui nessuno deve sentirsi escluso, come disse Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986: "La pace è un cantiere aperto a tutti, non solo agli specialisti, ai sapienti e agli strateghi. La pace è una responsabilità universale: essa passa attraverso mille piccoli atti della vita quotidiana. A seconda del loro modo quotidiano di vivere con gli altri, gli uomini scelgono a favore della pace o contro la pace".
I testi degli interventi e i video dell`Incontro interreligioso di Anversa sono disponibili sul sito web della Comunità di Sant'Egidio, www.santegidio.org. A Pavia, la Comunità di Sant'Egidio ha sede presso la Basilica di San Michele in Corso Garibaldi, dove si riunisce in preghiera il lunedì alle 18.30 e il mercoledì alle 20.30
Anna Gallia
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