| 13 Décembre 2017 |
Parma. Sotto il ponte nord |
Quattro senzatetto salvati dalla piena dai volontari di S. Egidio |
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Salvati dalla piena grazie ai volontari della Comunità di Sant'Egidio. Quattro senzatetto romeni che dormono con i loro giacigli sotto il Ponte Nord, lunedì sera hanno rischiato di essere travolti dalla Parma Voladora.
I volontari della Comunità di Sant'Egidio ogni lunedì sera (al pari di altre realtà del volontariato parmigiano) distribuiscono viveri e coperte ai senzatetto che dormono all'aperto. Poco prima di iniziare il consueto viaggio tra gli ultimi, i volontari hanno deciso di passare da chi solitamente dorme sotto i ponti, per avvertirli della piena in arrivo.
Un gesto che si è rivelato provvidenziale, visto che i quattro senzatetto nel tardo pomeriggio di lunedì si trovavano già sotto il Ponte Nord, a Parma. «Ieri (lunedì ndr) verso le 19 - racconta Bruno Scaltriti (Comunità di Sant'Egidio) - mentre stavamo preparando i sacchetti con i viveri da distribuire come ogni settimana ai senzatetto, ci siamo accorti che la Parma continuava a salire. Così abbiamo deciso di fare una prima ricognizione per avvertire le persone che solitamente dormono sotto i ponti. Inizialmente ci preoccupava soprattutto il freddo, poi quando abbiamo capito la portata della piena, abbiamo spiegato che rimanendo sotto i ponti potevano rischiare la vita».
Durante la ricognizione i volontari hanno trovato in pericolo quattro romeni che solitamente dormono sotto il Ponte Nord, risaliti verso le 20.30. «Appena sono risaliti abbiamo allertato il servizio di pronto intervento della Caritas - precisa Scaltriti - e i quattro senzatetto sono stati ospitati nel dormitorio maschile».
Una storia a lieto fine che, senza la prontezza e la sensibilità dei volontari della Comunità di Sant'Egidio, si sarebbe probabilmente trasformata in tragedia. «Il lunedì sera - precisa Scaltriti - cade il nostro turno settimanale di distribuzione dei sacchetti ai senzatetto. A bordo di un pulmino viaggiamo tra chi dorme all'aperto o in stazione, per portare un po' di ristoro e fargli sentire la nostra vicinanza. Soprattutto in questo periodo freddo, cerchiamo di riservare una particolare cura a chi vive sotto i ponti».
Luca Molinari
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