Cinquanta Paesi, 105 convegni con persone provenienti da 67 Paesi: è la Pasqua nel mondo della Comunità di Sant`Egidio. Che tocca realtà estreme come la Nigeria, il Sudan, l`Indonesia, il Pakistan, ma anche realtà di fede consolidata come l`America Latina o le Filippine.
La Pasqua in Nigeria si celebra in un clima di tensioni crescenti. I Boko Haram, islamisti radicali del Nordest, non limitano più le loro azioni violente alle regioni del nord, male estendono anche alla capitale Abuja e in altre zone. Ad Abuja, la capitale, non si entra più in una chiesa senza passare il metaldetector. «Nonostante tutto, i membri delle Comunità di Sant`Egidio presenti in Nigeria sono piuttosto sereni spiega una nota della Comunità di Trastevere - e nell`anno trascorso hanno sviluppato molto il servizio ai bambini nelle Scuole della Pace, tra cui molti sono bambini nigeriani.
In Indonesia, invece, le Comunità di Sant`Egidio - divenute «simbolo di convivenza pacifica tra genti di cultura e fedi diverse» - hanno vissuto la Settimana Santa con più di 300 persone provenenti da alcune delle migliaia di Isole di cui è composto l`arcipelago, credenti che si concentreranno in tre delle grandi città: a Giacarta con le persone provenienti dall`Isola di Giava e dal Borneo; dalla città capoluogo della provincia di Sumatra, Nord, Medan e dalla città capoluogo dell`Indonesia Centrale, Kupang.
L'arcipelago filippino è invece segnato «in profondità dalla presenza cattolica». E uno dei pochi Paesi asiatici ad aver abolito la pena di morte, «ma ancora molte rimangono le sfide aperte»: l`arretratezza delle zone rurali, le enormi baraccopoli di Manila (che raccoglie ben 20 dei 90 milioni di abitanti del Paese), la condizione dell`infanzia e la crisi del fondamentalismo islamico nel Mindanao.