CITTÀ DEL VATICANO - «L'incontro fra il Papa e il Patriarca? Non abbiamo ancora pensato a una data, né stabilito il luogo neutro dove vedersi. Però stiamo preparando il terreno e lavorando a questa possibilità con convinzione. Stiamo anzi considerando, tra il patriarcato di Mosca e il Vaticano, i possibili temi in agenda». L'emissario di Kirill, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, ha lo sguardo determinato di chi sa cosa dire e fin dove arrivare. E così il metropolita Hilarion Alfeyev, presidente del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, è stato prima ricevuto in Vaticano da Francesco; quindi ha annunciato la possibilità di un vertice tra il Pontefice di Roma e il Patriarca ortodosso in un Paese terzo; infine ha partecipato a Roma a un convegno tra cattolici e ortodossi ospitato dal presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, che molta parte rivestirà ora nel dialogo fiale due sponde. A fine mese il consigliere spirituale della Comunità di Sant'Egidio sarà infatti a Mosca per un convegno organizzato dagli ortodossi. La Santa Sede e la Russia stanno muovendo tutti i loro pezzi, sul fronte religioso e su quello politico.
Ieri si è conclusa la tappa dell'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, nella capitale russa. Fra dieci giorni toccherà al presidente Vladimir Putin di varcare le Mura vaticane. Hilarion, 47 anni, arcivescovo e teologo, ma anche compositore uscito dal Conservatorio di Mosca è oggi membro permanente della Commissione internazionale di dialogo fra Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica. Ha studiato filosofia all'Università di
Oxford, e il suo inglese è dunque perfetto.
Eccellenza, lei conferma la possibilità di un incontro, finora mai avvenuto e considerato come storico,fra il Patriarca ortodosso e il Papa della Chiesa cattolica?
«È un grande passo a cui stiamo lavorando con convinzione. Stiamo operando perché avvenga».
Ma nei vostri colloqui e già e mersa una data?
«Non ancora. Prima del protocollo c'è la questione del contenuto. La data verrà in seguito».
Lei ha fatto cenno alla possibilità di un incontro in luogo neutro, prima di un eventuale viaggio del Papa a Mosca. Si parla dell'abbazia di Pannonhalma in Ungheria, o di Vienna, o addirittura di Bari dove c'è la Chiesa ortodossa russa. Dove, dunque?
«Non siamo ancora a questo punto. Proprio perché l'incontro è un momento importante va preparato con cura. Vogliamo affrontare i temi di cui parlare, proprio perché possono essere determinanti nel successo dell'iniziativa».
E quali sono? «Uno è ad esempio la famiglia, di cui stiamo parlando qui con monsignor Paglia. Poi c'è il grande tema che riguarda la protezione dei cristiani dai luoghi dove sono perseguitati, come ad esempio in Medio Oriente». La lettera del Papa a Putin aveva fermato l'intervento militare sulla Siria.
Che cosa sí. può fare per aiutare i cristiani nelle zone di conflitto?
«L' iniziativa di Francesco ha avuto un grande effetto. Dobbiamo assolutamente fermare i massacri dei cristiani laddove i gruppi radicali islamici stanno cercando di sterminarli. Di questi temi ho parlato l'altro giorno con il Papa».