AGI | 11 Febbraio 2015 |
Immigrati: S. Egidio, ripristinare Mare Nostrum |
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"Non si puo' morire di speranza". Cosi' la Comunita' di Sant'Egidio riguardo all'ultimo dramma nel Mediterraneo dove sono morti per assideramento 29 migranti. La Comunita' lancia un appello all'Italia e all'Europa affinche' si ripristini Mare Nostrum fino a quando non si troveranno nuove soluzioni per i profughi che arrivano dal Sud del mondo.
Per la Comunita' di Sant'Egidio "Triton non funziona": "Da quando infatti e' stato cancellato Mare Nostrum, che permetteva alla nostra Marina Militare di spingersi fin quasi alle coste dell'Africa settentrionale per operare i soccorsi di chi fugge da tanti Paesi del Sud del mondo, i 'viaggi della speranza' non si sono certamente fermati". "Per colpa di trafficanti di persone senza scrupoli, che occorre bloccare - continua la Comunita' di Sant'Egidio -, i profughi continuano ugualmente a partire su misere e costosissime carrette del mare. Solo che nessuno ne parla e nessuno puo' aiutarli in tempo per salvare le loro vite. Allontanando i soccorsi non si fermano le stragi: l'effetto e' solo quello di nasconderle agli occhi di tutti. Ora ci si accorge di quelle misere imbarcazioni solo quando giungono vicino alle nostre coste. Ma allora, come e' avvenuto lunedi', e' dolorosamente troppo tardi".
Sant'Egidio ricorda che fino al 31 dicembre, grazie a Mare Nostrum "si sono invece salvate migliaia di vite umane con una spesa sostenibile per un Paese come l'Italia". Ecco quindi il "forte" appello alle autorita' italiane ed europee: "Se resta almeno un po' di pieta' occorre agire subito in due diverse direzioni: fermare le stragi ripristinando immediatamente Mare Nostrum, che offriva la possibilita' di operare soccorsi con navi militari capaci di navigare anche con il mare grosso e non con semplici pattugliatori. Realizzare subito un sistema europeo per permettere ingressi regolari e controllati, per motivi umanitari, con un costo decisamente inferiore per i profughi (che arrivano a spendere migliaia di euro) e, soprattutto, viaggi che non comportano il rischio della vita".
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