Rappresentano l'Italia cattolica che il lavoro lo studia, lo insegue, lo promuove, lo crea. Fa Formazione, monitora e indirizza.Ascolta e sorregge, specialmente i meno fortunati.
Vengono da tutte le diocesi italiane: sono i circa novecento i delegati alla 48° Settimana sociale. Papa Francesco, il cardinale Bassetti presidente della Cei e tutti gli altri relatori di alto profilo sono saliti sul palco. Ma il cuore della Settimana sono loro, sempre più protagonisti anche grazie alla formula "sinodale" che consente a tutti di esprimersi, portando la propria esperienza.
Di tutti è impossibile parlare. Qui possiamo solo fotografarne alcuni. Vengono da Lodi, Genova, Pisa, Urbino, Roma e Palermo. Rappresentano associazioni, cooperative, organismi diocesani. C'è anche un giovane senza incarichi particolari, che un vescovo ha condotto con sé affinché facesse un'esperienza importante. Tutti diversi, ma con un tratto in comune: un ottimismo realista, non ingenuo, tipico di chi con il malessere ha a che fare tutti i giorni ma non se ne fa travolgere. Anzi, trae motivo per sperare, ossia pensare e agire.
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Andrea e Filippo (S.Egidio): «I GIOVANI SONO LA PRIORITA'»
Andrea Chiappori di Genova e Filippo Sbrana di Roma rappresentano la Comunità di Sant'Egidio. «Lavoro, Paese e politica - commenta Chiappori - temi ben inquadrati dal cardinale Bassetti, temi difficili e bene abbiamo fatto ad assumerci il compito di inquadrarli. Dubito che in due giorni riusciremo ad arrivare a conclusioni operative, ma le premesse sì, e il tema è nodale, specialmente per i giovani».
Sant'Egidio da sempre si occupa delle fasce più deboli e questa è l'esperienza che sta portando alla Settimana sociale. «A Roma, ad esempio, abbiamo la Trattoria degli amici e lo sportello "Speranza lavoro" - spiega Sbrana - dove l'ascolto è attento e possiamo contare sulla collaborazione di aziende di buona volontà, per dare risposte immediate soprattutto a chi si trova in maggiore difficoltà».
Umberto Folena
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