Aiutare il prossimo e diffondere la pace non è un desiderio di pochi. Sono sempre di più le richieste, soprattutto da parte dei giovani, che arrivano alla Comunità di Sant'Egidio e che chiedono di poter dare una mano a chi è meno fortunato. E per far fronte a queste richieste ma anche per sensibilizzare gli studenti, ecco un incontro all'Università della Calabria organizzato dalla comunità Sant'Egidio e dall'associazione Beni Culturali.
"Sete di Pace e Sete di Solidarietà" è il titolo dell'appuntamento di ieri pomeriggio, che riprende il nome dell'incontro di Settembre ad Assisi, al quale prese parte anche Papa Francesco assieme ad altri 500 leader religiosi. Un esempio di come le religioni si possono e devono unire, in un'epoca in cui spesso vengono usate per dividere. "Oggi, far conoscere la comunità di Sant'Egidio e invogliare gli studenti universitari a vivere un'esperienza di solidarietà di pace di preghiera, è l'obbiettivo" spiega Alessandro Moscetta, coordinatore delle attività in Calabria.
Una sensibilizzazione attraverso racconti e testimonianze, che in questare gione, grazie ai giovani, sta avendo parecchio riscontro. Le attività che si svolgeranno ed alle quali i volontari potranno partecipare, sono ancora in fase di definizione, ma chiunque può iniziare a prendere contatti con la comunità che è già molto presente sul territorio calabrese. Alcuni esempi sono le città di Catanzaro, Soverato , Rosarno, Paola, Reggio Calabria, che danno una risposta concreta ad un bisogno grande che c'è in questa terra.
Vivere la comunità di Sant'Egidio infatti, contribuirà a costruire ponti di umanità anche in Calabria, per riempire quel vuoto di tante persone che chiedono di dare una mano al prossimo; ma anche suscitare negli altri la voglia di prendere a cuore situazioni di difficoltà. D'altra parte, c'è più gioia a dare che a ricevere. E in un mondo con tanta insoddisfazione, realizzare qualcosa per la vita di chi ha meno, contribuisce alla soddisfazione di sé stessi e alla felicità altrui.
Maria A. Castellano
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