|
Ayuda a la Comunidad |
![]() |
|||||||||
|
|||||||||
|
||||||||||
|
||||||||||
Morir de Esperanza “Después de tanto navegar, noche y día, sobre la barca de tu amor,
Han estado presentes comunidades y asociaciones de inmigrantes, refugiados y organizaciones de voluntariado. Datos fiables revelan que en los cuatro primeros meses del 2009 los muertos en el Canal de Sicilia han sido 339. Durante todo el 2008 fueron 642. Desde 1988 los muertos documentados por la prensa internacional han sido 14.661, entre ellos se tienen en cuenta 6.327 desaparecidos Muy pocos son los que consiguen llegar a la meta: muchos, nadie sabe cuantos, no llegan ni a alcanzar las costas norteafricanas porque mueren en la larga travesía del desierto. Olvidar, ignorar, resignarse a la normalidad de las tragedias de la inmigración quiere decir dejar morir una vez más las víctimas que viajan hacia Europa: “las víctimas de la esperanza. En la oración se han recordado los nombres y las historias de algunos de los que han muerto, con la presencia de sus familiares y amigos.
sono contento di trovarmi stasera qui con voi in questa Basilica di S. Maria assieme a Rappresentanti di varie Chiese Cristiane per ricordare gli uomini e le donne, i bambini e i giovani che, cercando un rifugio più sicuro in questo mondo, hanno incontrato la morte lungo il loro viaggio. Purtroppo non sono pochi. E io so che c’è tra di noi chi ha perso un amico, un parente, un fratello o una sorella. Quanti dolori, quante sofferenze. Grazie alle vostre informazioni ne ricorderemo stasera molti per nome, come una lunga litania di nomi cari, di persone che hanno fatto sforzi grandi per uscire dalla miseria, dall’oppressione, dalla violenza o dalla guerra. Molti di loro sono morti senza che una persona cara gli stesse vicino per aiutarli o consolarli, senza che qualcuno potesse pregare per loro o dargli una sepoltura dignitosa. Ci siamo radunati stasera in tanti, uomini e donne provenienti da paesi diversi, appartenenti a religioni diverse, uniti dal desiderio di ricordarci di chi è morto sulle vie della ricerca di una vita dignitosa, uniti dal desiderio di rivolgere per loro la nostra preghiera al Signore e di dargli un posto nel nostro cuore e nel cuore di questa città. Sono grato alla Comunità di Sant’Egidio, che, assieme ad altre associazioni, ha voluto questa Veglia di Preghiera nella ricorrenza della Giornata Mondiale dei Rifugiati, promossa dalle Nazioni Unite. |
|