NON C'� FUTURO SENZA MEMORIA COLORO CHE NON HANNO MEMORIA DEL PASSATO SONO DESTINATI A RIPETERLO
"La memoria del 16 ottobre � uno degli eventi maggiori della storia della nostra Roma contemporanea. A partire da questa memoria si costruisce un'idea di Roma e di solidariet� tra i romani. E' la memoria di una ferita all'intera citt�, ma soprattutto alla Comunit� ebraica perpetrata, come un ladro nella notte, dopo che si era provveduto a isolare quella Comunit� con le leggi razziste e con la politica fascista. A partire da quella memoria si afferma la volont� di un patto tra i romani per non dimenticare, per non isolare mai pi� nessuna comunit�, per considerare la Comunit� ebraica di questa citt� come uno dei luoghi decisivi per la nostra identit�. Noi, come Sant'Egidio, ci sentiamo dentro questo patto a non dimenticare, che vuol dire non tollerare che nessuna comunit� - soprattutto la comunit� ebraica - sia isolata nella vita cittadina. Un patto per non dimenticare: � quello che si celebra ogni mese di ottobre con questa manifestazione".
(Andrea Riccardi)
"Io credo che questa commemorazione che viene fatta ogni anno ci deve portare soprattutto a riflettere fino a che punto pu� decadere l'animo umano, fino a che punto si pu� scendere nella bassezza, fino ad arrivare a perdere la ragione.
Ci troviamo qui ogni anno per ricordare queste vittime, per rivolgere un pensiero a loro che hanno dato dignit� al popolo ebraico, perch� erano vittime innocenti e quindi la loro morte � stata un crimine verso il popolo ebraico, ma soprattutto verso l'umanit�".
(Elio Toaff)
Roma, 22 ottobre 2000
|
"Ricordare insieme il 16 ottobre 1943, non � per noi un'abitudine. Anzi, pi� si allontana quel giorno e pi� cresce in noi la responsabilit� di mantenere vivo il ricordo di quel tragico evento, che ha lasciato una ferita profonda non solo nella comunit� ebraica di Roma, ma nella vita dell'intera citt�. Per questo la Comunit� di Sant'Egidio e la Comunit� ebraica di Roma, sono fedeli a questo appuntamento, compiendo ogni anno un pellegrinaggio della memoria, che da Trastevere si muove verso il Portico d'Ottavia. E' un pellegrinaggio pacifico che vuole ripercorrere in senso contrario il triste itinerario di quella gente inerme, che fu deportata con violenza da queste strade.
(Alessandro Zuccari)
|