Giunge quest'anno alla quinta edizione il premio Nadia Maganja Jevnikar (1951-2006), istituito cinque anni fa dalla Comunità di Sant'Egidio Friuli Venezia Giulia, dall'associazione degli intellettuali sloveni Drugtvo slovenskih izobraíencev, dall'associazione scoutistica slovena Slovenska zamejska skavtska organizacija e dai familiari di Nadja Maganja. Il Comitato organizzatore premia una donna o un gruppo di donne che si sono distinte per una vita segnata dalla fede e da una o più delle qualità che hanno contraddistinto l'opera di Nadja Maganja, come l'amore per la ricerca storica, scientifica, sociale e culturale, la solidarietà con i poveri e con i deboli, la tutela dei diritti umani e il riconoscimento di valori etici indipendentemente dall'opinione pubblica e dall'ideologia vigente. Tutte qualità che le donne di Dream (Drug resource enhacement against Aids and Malnutrition) vincitrici di quest'anno hanno saputo espletare. "Dream" è un programma ad approccio globale per curare l'Aids inAfrica creato, nel 2002, dalla Comunità di Sant'Egidio che, quale comunità cristiana, non è potuta restare indifferente dinanzi alla tragica situazione di una delle zone più povere del mondo. Bisogna tener presente che l'Aids rappresenta oggi una pandemia di carattere mondiale che conta al 2007 almeno 33 milioni di infetti, di cui 2 milioni e mezzo hanno meno di 15 anni.
Dall'inizio dell'epidemia sono già deceduti 35-40 milioni fra adulti e bambini e ben due terzi degli ammalati e degli infetti (22,5 milioni) risiedono nella zona subshariana del continente africano. Per combattere l'Aids la distribuzione di farmaci retrovirali non è sufficiente, è necessaria anche una riorganizzazione dei sistemi sanitari e igenici attraverso campagne educative e di promozione della salute utili a contenere non solo l'espandersi dell'epidemia, ma anche a risolvere altri problemi come la malnutrizione, la povertà e la malaria. Le cure sono gratuite (600 euro è il costo annuo per curare un paziente e 500 euro quello per far nascere un bambino sano da una madre infetta) e soprattutto accessibili, per questo motivo le donne di Dream non sí occupano solo di accogliere i pazienti presso i centri, ma anche di andarli a cercare nei luoghi più dispersi, invitandoli a eseguire dei test e spiegare loro che possono essere curati. In ciò si è distinta lane Gondwe (nella foto accanto, a un bambino), fondatrice del movimento I Dream in Malawi e alla quale sarà fisicamente conferito il premio lunedì 3 marzo, alle ore 20, al centro culturale sloveno in via Donizetti 3.
Jane stessa fu aiutata dalle cure di Dream, diventandone una forte attivista, impegnandosi nell'affermazione della dignità dei malati e nell'emancipazione delle donne, spesso vittime di violenze, maltrattamenti e discriminazioni. Il suo successo fu tale da portarla a New York nel 2011 per il Meeting internazionale "Unite for Universal Access" al Palazzo della Nazioni Unite. Sarà possibile ascoltare la sua testimonianza martedì 4 marzo, alle 17.45 in via di Romagna 22.
Maria Vittoria d'Amico