|
Sostieni la Comunità |
|
||||||||||
|
||||||
|
||||||
L'amicizia per strada Il primo impegno della Comunità è essere per chi è senza dimora una presenza vicina e amichevole, restituendo ad ognuno la dignità di persona con i gesti semplici del rispetto e dell'amicizia. Ogni membro della Comunità è coinvolto in questa solidarietà verso chi vive per strada anche attraverso l'aiuto parziale e episodico dell'elemosina, del sorriso, della parola. L'elemosina, gesto rilevante nella vita cristiana, impedisce di chiudere gli occhi di fronte a chi ha bisogno: per questo ci umanizza e permette una relazione personale anche se breve e sporadica con chi è povero. L'elemosina non è che il segno più semplice e meno impegnato della solidarietà. La condizione di solitudine e di isolamento è comune a tutte le persone senza tetto: a volte è così profonda che alcuni non solo hanno perso ogni contatto con la famiglia ma spesso hanno scarsissimi rapporti con il mondo intorno. Fermarsi, scambiare qualche parola con loro, può sembrare poco in una vita ricca di relazioni. Chi vive per strada spesso invece non ha occasione di parlare con nessuno se non per chiedere aiuto - e a volte senza risposta - e non è mai chiamato per nome da nessuno. Il nome viceversa rappresenta la persona, la sua storia. Salutare, atto umano di civiltà, presentarsi, chiedere il nome e dire il proprio, spezzano il disprezzo di cui queste persone spesso sono circondate e sono segno di rispetto e di riconoscimento della loro dignità. Questo è il primo grande aiuto che possiamo dare a questi poveri: restituire loro la dignità di persone e l'attenzione che è loro dovuta proprio a causa delle dure condizioni in cui vivono. Tutti, quando sono in difficoltà, hanno bisogno di qualcuno che gli dia una mano: chi vive per strada ha accumulato nella sua vita delusioni e fallimenti e si trova quotidianamente a combattere con problemi di difficile soluzione: quelli della sopravvivenza, del rapporto con gli altri, della intolleranza del mondo intorno. Avere qualcuno a cui chiedere aiuto e che sappia ascoltare senza pensare di conoscere già la soluzione è tanto raro quanto fondamentale. Non è vero che chi vive così ha perso il desiderio di avere una vita normale, ma la grande quantità di problemi da affrontare e l'assenza di sostegno provocano una rassegnata disperazione che viene spesso scambiata per rifiuto. La fedeltà nell'amicizia e la rispettosa ricerca di soluzioni concrete ai problemi di ciascuno permette di costruire un futuro migliore anche in situazioni dove un cambiamento sembra impossibile. L'incontro umano e la vicinanza fedele e paziente, segno della tenerezza di Dio per i suoi piccoli, permettono di ritessere relazioni significative anche con persone che a causa dell'isolamento prolungato non sembrano inizialmente accettare volentieri un contatto o un aiuto concreto. |
Menu LEGGI ANCHE
|