Una liturgia particolarmente sentita che raccoglie ogni anno, da più di 20 anni, le famiglie di coloro che sono morti di Aids e altre gravi malattie: i genitori oggi anziani, qualcuno in carrozzina, i fratelli, oggi con i loro figli, i nipoti. Dai 94 anni ai 2 mesi, tutti raccolti in una memoria che insieme commuove e restituisce speranza, frutto di un legame antico che si alimenta nella fedeltà di questo appuntamento. E' anche questo il senso della liturgia che si è tenuta nella chiesa di San Nazzaro alla Costa, a Novara, nel giorno di Tutti i Santi.
Questo legame si è allargato da alcuni anni a tanti amici morti di Aids in Africa, amati e conosciuti attraverso il Programma Dream, e oggi alle vittime di Ebola: un mondo tutto italiano e settentrionale si è aperto all'Africa e alle sue sofferenze condividendole e portandole insieme davanti al Signore. Un segno di fiducia nel futuro, che nasce nel buio del dolore e illumina una strada di compassione e di solidarietà per il futuro.
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