7 Maggio 2005 |
Viva gli anziani…vicini vicini!A Roma, una giornata di incontri e feste per contrastare la solitudine degli anziani - e non solo- in una grande città |
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"Vicini vicini" è un ottimo slogan, che ci invita tutti a guardarci intorno, a conoscerci e non essere frequentatori distratti dei quartieri della nostra città. Sappiamo quante risorse e opportunità possono scaturire da questa apertura agli altri. Per questo la Comunità di Sant'Egidio ha aderito volentieri all'iniziativa del Comune di Roma, che - in modo simpatico e diretto - pone al centro dell'attenzione una questione molto significativa per il presente ed il futuro della nostra società: preservare ed incentivare la qualità della vita e la centralità delle relazioni umane. Pensiamo che se non si investono risorse in questa prospettiva il futuro sarà peggiore, più povero, più disumano per tutti, soprattutto per i più deboli.
La Comunità di Sant'Egidio, da oltre trenta anni, opera per garantire e salvaguardare il diritto dell'anziano a rimanere nel suo contesto di vita, promovendo campagne di sensibilizzazione e sostenendo forme di convivenza fra anziani, in alternativa all'istituzionalizzazione. Nell'ultimo anno ha avviato il "Programma Viva gli Anziani!" per la prevenzione dell'isolamento delle persone anziane nei rioni di Trastevere e Testaccio a Roma. Tra gli obiettivi del progetto è quello di costruire un "quartiere amico", dove la rete di relazioni possa diventare un sostegno per chi - diventato più fragile - ha bisogno di tutto e di tutti per riuscire a rimanere a casa propria.
Dopo un anno di esperienza abbiamo già verificato come la figura del "vicino di casa" sia una risorsa insostituibile per gli anziani, ma è un discorso che si può allargare a tutte le generazioni, se accettiamo di essere tutti interdipendenti, come ci suggerisce l'antico proverbio che gli anziani romani amano ripetere: "Anche la regina ha bisogno della vicina!!"….
E allora buona festa dei vicini a tutti.
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Le feste nei quartieri:
Testaccio Piazza Santa Maria Liberatrice Giardino Famiglia Di Consiglio 15.00 – 18.00
Alessandrino Giardinetti all'incrocio fra Via del campo e Viale Alessandrino 10.00 - 13.00
Garbatella Giardini Monsignor Desiderio Nobels 16.00 - 19.00
Trullo Via Campagnatico angolo Via Massa Marittima 10.00 - 13.00
Ostia Parco di Piazza delle Repubbliche Marinare 15.00 - 19.00
Tufello Piazza degli Euganei 9.00 - 13.00
Borgata Fidene Piazza Radicofani 10.00 13.00
Tor Bella Monaca Largo Mengaroni, 11 e Largo Mengaroni /angolo Via Quaglia 10.00 –13.00
Laurentino Via S. Quasimodo/angolo Via Tomasi di Lampedusa 16.30 – 21.00
Primavalle Via Federico Borromeo, 77 10.00 – 12.00
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Editoriale
Anche se non ci pensiamo così, siamo tutti "vicini" e allora questa festa che ci viene proposta è una festa per tutti noi, che viviamo in questa città, insieme. Una bella occasione per riflettere sulla nostra appartenenza ad una comunità di coabitazione e per riprendere in mano l'architettura sociale, umana di questa città. Possiamo partire da un dato casuale, quello di essere vicini, di abitare nello stesso condominio, nello stesso quartiere e farne un'occasione del tutto gratuita di prossimità e di umanizzazione. Passare da un'appartenenza virtuale ad una virtuosa. Non ci vogliono trattati di statistica e di sociologia per dimostrare che la solitudine in una grande città come la nostra va aumentando. Nelle pieghe della nostra vita quotidiana ce ne accorgiamo tutti e, se siamo sinceri, questo rende spesso la vita più difficile di quanto potrebbe ragionevolmente essere. Ma forse ce ne accorgiamo ancora troppo poco quando possiamo permetterci di farne a meno. Se ne accorgono tanto, troppo, quelli come gli anziani, i più poveri o chi sta peggio per cui l'individualizzazione del nostro vivere, la corrosione delle relazioni, diventano una condanna all'isolamento e all'assoluto anonimato. La solitudine non ci piace e non è buona: conviene a tutti impegnarsi a sviluppare maggiore umanità e convivialità.Tutti possiamo dare un contributo alla costruzione di una rete locale d'appoggio di cui ciascuno sente il bisogno, oggi come in passato, non solo per risolvere piccoli o grandi problemi quotidiani senza dover ricorrere a misure suppletive professionali o commerciali, ma in prima istanza perché cordialità, convivialità, gratuità sono all'origine del senso civico e possono rendere più simpatica questa città e più gradevole viverci. Ben venga allora che ciascun romano accorci la distanza con chi gli sta vicino, magari a partire da una festa e investa poi qualche minuto al giorno per guardarsi attorno, per portare una borsa pesante o per condividere una vita che da soli pesa troppo e che insieme può diventare leggera., per non inselvatichire con questa città.
Mario Marazziti
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