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27 Novembre 2015 | WÜRZBURG, GERMANIA

Memoria della prima deportazione degli ebrei di Würzburg il 27 novembre 1941

Non c'è futuro senza memoria. Insieme alla comunità ebraica Sant'Egidio fa memoria di questo tragico evento da 15 anni

 
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  Più di mille persone hanno attraversato il centro di Würzburg con le fiaccole e le candele accese in mano per fermarsi davanti al Teatro cittadino, il luogo in cui gli ebrei sono stati raccolti per iniziare il terribile viaggio della morte.

 Tra i partecipanti alla marcia tanti immigrati e profughi, che vivono da pochi mesi nella città. Dopo quella prima deportazione di 220 cittadini ebrei ne seguirono altre fino al 1943. 

Non solo furono privati dei loro averi, ma gli è stata tolta la dignità e il diritto di cittadini, ha detto il sindaco Schuchardt. Da 15 anni questa memoria è diventata un appuntamento fisso per la città. Sono intervenuti il presidente del Comitato centrale degli ebrei, David Schuster, che ha sottolienato l'importanza di questa memoria in un tempo di nuove violenze e di terrore.

 Hanno parlato anche il decano del duomo, il prelato Günter Putz e la decana evangelica Edda Weise. Per la Comunità di Sant'Egidio è intervento don Matthias Leineweber, Liza Zamani del movimento "Genti di pace" e Mara Unterguggenberger dei "Giovani per la pace", che ha espresso il desiderio dei molti giovani presenti di un futuro di pace e una società del vivere insieme.

 Tutti hanno sottolienato la volontà di impegnarsi per un futuro di convivenza pacifica soprattutto in questo periodo in cui tanti profughi, provenienti da culture e mondi religiosi diversi, raggiungono la Germania, perchè venga evitata ogni esclusione e odio raziale.


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