Domenica 31 luglio a Milano, un gruppo di fedeli musulmani, insieme agli amici della Comunità, ha partecipato alla Messa presso la Chiesa di San Martino in Greco della Comunità Pastorale Giovanni Paolo II, in unione con quanto è avvenuto in numerose chiese francesi e italiane. La delegazione era composta da musulmani sunniti e sciiti, di diversa età e differente origine nazionale (Marocco, Egitto, Turchia, Ghana, Pakistan), presenti con le loro famiglie.
Il parroco Don Giuliano Savina ha ringraziato gli amici musulmani per la loro visita: "I veri musulmani sono coloro con cui condividiamo lo sgomento e il dolore per la morte di Padre Jacques. Insieme a Papa Francesco, ripetiamo che non siamo di fronte a una guerra di religione. La retorica della "guerra di religione" è quella che predicano invece i terroristi stessi".
"L'iniziativa di oggi - ha continuato il sacerdote - mostra un legame profondo che nei quartieri di Milano unisce i credenti delle diverse fedi: questa è la strada su cui camminare insieme".".
A nome della delegazione islamica, Fouad Sokhal ha detto rivolgendosi ai parrocchiani: "Dopo gli episodi di violenza di questi giorni, vogliamo stare vicino agli amici cristiani, riconoscendoci come fratelli di fronte all'unico Dio di amore. Chi uccide nel nome di Dio bestemmia e parla in modo blasfemo. ll sangue di Padre Jacques a Rouen, insieme a quello di tanti innocenti nel mondo, chiede una rivolta contro l’odio. Questo dolore tocca tutti, indistintamente, perché quando un uomo di fede viene colpito, siamo colpiti tutti. Oggi siamo con i nostri amici di Sant'Egidio e i fratelli cristiani per dire che solo insieme possiamo costruire città più giuste e solidali. Anche noi ci ritroviamo nelle parole di Papa Francesco: costruire ponti, non muri".
Al termine della Liturgia, don Giuliano Savina e Fouad Sokhal sono usciti dalla chiesa tenendosi per mano, mentre gli altri musulmani milanesi hanno scambiato il gesto della pace con i parrocchiani.
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