change language
sei in: home - news newslettercontattilink

Sostieni la Comunità

  
19 Aprile 2017 | ROMA, ITALIA

È ai piedi del risorto che nasce la fede cristiana - l'omelia del pastore valdese Paolo Ricca

 
versione stampabile

L'omelia del pastore Paolo Ricca, della Chiesa Valdese, a Santa Maria in Trastevere, il 18 aprile 2017

Dal Vangelo di Matteo 28, 1-10.

Cari fratelli e sorelle,
molte cose colpiscono nei racconti della Resurrezione.
Una è questa: che Gesù è risorto e nessuno se n'è accorto. Quando è morto, tutti se ne sono accorti, perché c'è stato un oscuramento del cielo, c'è stato un terremoto, la cortina del tempio si è squarciata. Qui invece non accade nulla, anche se accade tutto. Gesù risorge e nessuno se ne accorge.

Non se ne accorgono le donne, che corrono al sepolcro convinte di andare a imbalsamare un morto e soltanto quando sono lì sono avvertite dall'angelo che dice che quel morto non c'è più.
Non se ne sono accorti i discepoli, che il Venerdì Santo sono spariti dalla circolazione per non essere coinvolti nel processo di Gesù; i discepoli sono i grandi assenti, sia alla crocifissione, sia alla risurrezione.
Ma non se n'è accorta neppure Maria Maddalena, che si reca sì al sepolcro, ma non per incontrare Gesù risorto, bensì per piangere Gesù morto. Nessuno si è accorto della resurrezione di Gesù.
Ma non dobbiamo stupirci troppo di questo fatto, perché anche noi non ce ne saremmo accorti se non ci fosse la festa di Pasqua che ce la ricorda. Non è che c'è la festa di Pasqua perché noi ricordiamo la risurrezione di Gesù, ma al contrario: è la festa di Pasqua che ricorda a noi che Gesù è risorto.

Come è facile dimenticare la risurrezione, come è facile dimenticare che Gesù è risorto. È tanto facile che già nel secolo apostolico l'apostolo Paolo deve raccomandare al suo discepolo Timoteo – che era anche un ministro dell’Evangelo, un ministro cristiano; ma deve dire anche a lui – «ricordati di Gesù Cristo risorto dai morti» (2Tim 2, 8). Anche Timoteo lo stava dimenticando.
Ma perché è così facile dimenticare la risurrezione? Perché è così facile non accorgerci che Gesù è risorto? Credo per una ragione molto semplice, che è questa: la risurrezione è la più misteriosa delle opere di Dio, la più incredibile, per non dire la più impossibile, quella che più di ogni altra sfida la nostra intelligenza, oltre che il nostro buon senso.

Non la possiamo capire, non la possiamo immaginare; è già un miracolo che qualcuno l'abbia creduta nei primissimi giorni della storia cristiana, pur non potendola capire, pur non potendola immaginare; è un miracolo che l'abbia creduta e l'abbia trasmessa, e che sia giunta questa notizia fino a noi, a noi che la riceviamo come le donne.

Avete sentito: le donne ricevono l'annuncio dall’angelo con spavento e grande gioia. Con spavento, perché è un fatto che ci supera, che ci trascende; davanti alla risurrezione siamo sopraffatti da qualcosa infinitamente più grande di noi. E con grande gioia però, perché questa è la più bella notizia del mondo. Non c'è nessuna notizia più bella di questa: Gesù è vivente, la morte è vinta, le lacrime sono asciugate! Le donne che sono andate al sepolcro con un grande dolore ritornano a casa con una grande gioia.
Ma la risurrezione resta al di là della nostra comprensione: è una cosa troppo nuova, troppo grande, troppo fuori della nostra esperienza, troppo fuori del nostro orizzonte mentale ed esperienziale.

Pensate a quante stranezze ci sono nei racconti della risurrezione: Gesù ha un corpo, evidentemente il suo, ma nessuno lo riconosce vedendo il suo corpo. Maria Maddalena lo riconosce, ma non quando lo vede: bensì quando sente la sua voce che la chiama per nome. I discepoli di Emmaus lo sentono parlare lungo tutto il cammino verso casa, ma non lo riconoscono né vedendo il suo corpo né udendo la sua voce: lo riconoscono nel momento in cui spezza il pane e lo distribuisce. E quando Gesù poi si presenta agli undici, non solo non lo riconoscono ma credono addirittura di vedere un fantasma! Gesù è risolto con un corpo, ma questo corpo passa attraverso le porte chiuse. Eppure Tommaso riesce a toccare la piaga del costato.
Quante stranezze, quanti paradossi, quante sfide alla nostra intelligenza. Come sarebbe più facile dire: ma è chiaro, è tutta una montatura, una montatura dei discepoli che non si rassegnavano alla loro sconfitta: non si rassegnavano a perdere il loro maestro e così hanno inventato questa storia della risurrezione. Come sarebbe facile ragionare così. Forse sarebbe troppo facile, perché in realtà è successo il contrario: non è la fede dei discepoli che ha risuscitato Gesù, ma è Gesù risorto che ha risuscitato la fede dei discepoli. È ai piedi del risorto che nasce la fede cristiana.
Questa fede è descritta molto bene nel nostro racconto, quando Gesù si fece incontro alle donne dicendo: «”Vi saluto”. Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono».
Fratelli e sorelle, la nostra fede – se mai è nata - è nata a Pasqua, ai piedi del Risorto. Come cristiani, siamo figli e figlie della risurrezione, di questo evento che non si può spiegare, né capire, né immaginare. Siamo figli e figlie di un miracolo. Amen.

Paolo Ricca

ASCOLTA IL PODCAST


 LEGGI ANCHE
• NEWS
6 Febbraio 2018

Gli auguri del pastore valdese Bernardini per i 50 anni di Sant'Egidio: continuiamo insieme per la pace, la giustizia, i corridoi umanitari

IT | HU
24 Gennaio 2018
ROMA, ITALIA

'La potenza della Chiesa di Gesù è una forza disarmata che ferma il male' La predicazione del pastore Paolo Ricca per la Settimana dell'Unità tra i cristiani

IT | FR | HU
24 Dicembre 2017
ROMA, ITALIA

La Chiesa è il popolo dell'attesa. Meditazione del pastore valdese Paolo Ricca

11 Novembre 2017

In libreria e in formato ebook ''La Parola di Dio ogni giorno 2018'' per comprendere e pregare con le Scritture

IT | ES | PT
1 Novembre 2017
ROMA, ITALIA

La liturgia di tutti i Santi a Santa Maria in Trastevere, in memoria di coloro che sono morti per gravi malattie

21 Ottobre 2017
PESCARA, ITALIA

Preghiera alla stazione di Pescara per ricordare Kristian, senza dimora morto per strada nel cuore della città

tutte le news
• STAMPA
26 Febbraio 2018
Roma sette

Congo e Sud Sudan, Gnavi: «La liberazione ha il nome di Gesù»

22 Febbraio 2018
Famiglia Cristiana

La preghiera sia un urlo contro le guerre

21 Febbraio 2018
SIR

Giornata preghiera e digiuno: Comunità di Sant’Egidio, adesione all’invito del Papa. Veglia nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma e in molte città italiane

1 Febbraio 2018
SIR

50° Comunità Sant’Egidio: Hilarion (Patriarcato di Mosca), “la nostra una collaborazione che ha dato tanti buoni frutti”

30 Gennaio 2018
Vaticannews

Corridoi umanitari: la collaborazione ecumenica via della speranza

26 Gennaio 2018
POW - Pressestelle des Ordinariates Würzburg

Angst und Lethargie überwinden

tutta la rassegna stampa
• DOCUMENTI

L'omelia di Mons. Marco Gnavi alla preghiera Morire di Speranza, in memoria dei profughi morti nei viaggi verso l'Europa

Preghiera per Elard Alumando

Predicazione di Mons. Vincenzo Paglia alla veglia di preghiera per la pace e in memoria delle vittime degli attacchi terroristici a Parigi

Omelia di S.E. Paul R. Gallagher per la commemorazione dei martiri contemporanei

Milano 2015: Preghiera e incontri ecumenici con i poveri

tutti i documenti
• LIBRI

La Parola di Dio ogni giorno 2018





San Paolo
tutti i libri

FOTO

1469 visite

1537 visite

1380 visite

1351 visite

1198 visite
tutta i media correlati